Scritto da © Manuela Verbasi - Lun, 14/06/2010 - 17:04
Farò il bagno nel cognac, quello che colora d'oro e profuma di bar. Ne metto quanto serve a coprirmi del tutto, immersione a occhi serrati, impacco di doglie, una musica di percussioni a lutto. Stacco il telefono, chiudo le imposte, e sto ferma, in quella bara di smalti ed alcol, prima o poi morirò, fra le luci e il freddo della camera mortuaria, il tempo deformato.
Prendo delle bacche, le immergo, ma io sto sotto, i piedi rivolti alla porta, non importa se respiro, sento il mio cuore rallentare terrorizzato, oh se potesse gridare!
Odore di fiori recisi, del gambo immerso dopo tre giorni.
Vedo me, mummificata. Nessun guizzo vitale. Me insignificante.
Manuela
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