Scritto da © baluba - Sab, 12/11/2016 - 17:37
Madre di anime di tutte le insolvenze, il mio cuore a nudo.
Nascosto in quel baule, in fondo, quello da pirata, di un Salgari
Con la sua borchia d'ottone al centro, le cinte di finto cuoio
Quello tuo senza cannoni.
Il culo d'occhio basso, effettivamente strabico, le scrollate
Di spalle impenitenti. Cosa, cuore?
Probabilmente, solo tu, Cochon, in mira, testimone oculare
Mi acompagni degnamente ognissanti.
Ricordo: effervescenza comune del bicchiere, la fonte
Perpetua. Magnesia il pianto tuo sorriso tornando a casa.
Non eravamo certo noi i predestinati, ma tu infilavi
Il braccio sotto il mio, il grigiore caldo asfalto sotto
Estate sopra le spalle quale scialle.
Ricordo: la scena di gelosia fermi ai lati di un fossato
Tu avevi ottant'anni e stavi come a volte sul sedile, a lato.
Eri vecchia, decrepita. Io, con due figli, una
Contribuente indimenticabile. Piansi, disperato.
Tu, anima di tutte le Gioconde al giorno d'oggi, passate
Future, sfumasti. Impauristi. Prendesti colore solo seduta
In capo al letto, a fronte delle mie tue insolvenze, cuore del Cochon.
Senza appello, “Sedute sghembe” *
Fondi di baule. Fili di ragno più lunghi della storia pensa Madre
Ribaltando supine tigri che con probabilità ne sanno più di noi
S'artigliano senza farsi male, al tempo dovuto agli occhi, al territorio
scelto o scelto.
* Una volta su questo sito fu pubblicato il post d'esordio, credo, "Una sedia sghemba - dove sei ragazza"
Beh, questo è dedicato a Mon coeur mis à nu di Baudelaire e a "Una sedia sghemba - dove sei ragazza" di Ferdinando Giordano. + Robbe mie. Grazie agli invitati e agli intervenuti.
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