Scritto da © Eleonora Callegari - Dom, 06/11/2016 - 20:50
L'uggia si stempera
nel plumbeo della sera
sparpagliano le gocce
la vitrea consistenza
sulle fiamme domate
del carpino e l'oro vecchio
dell'acero piangente.
Accendono le pupille
gatti di pietra cittadina
che la noia stiracchia
la tristezza scende
nella sua dimora
spolvera cornici di nebbia
abbevera ricordi, nostalgie
... Ma l'arancia nelle mie mani
evoca un raggio di sole siciliano
che spiove dalla sottana
roteante nella danza del lume
e alita dintorno
l'aroma dolce amaro
mentre aghi di pino
chiamano di lontano.
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