Scritto da © Ezio Falcomer - Mer, 02/11/2016 - 13:38
<< Abbandono. Solitudine. Malattia. Quella degli anziani in Italia è una situazione letteralmente apocalittica, proprio perché la nostra cultura, ricorda l’autrice, ha espulso l’apocalisse, cioè il ricordo della caducità del mondo, in maniera così radicale che i “vecchi” non sa più neanche come nominarli. Ciò che colpisce e sciocca, infatti, non è solo la mancanza di servizi di cui corpi e menti fragili hanno un bisogno disperato, ma anche, e forse soprattutto, l’assenza di un immaginario che li includa. Di un racconto collettivo nel quale essi possano trovare una rappresentazione e un senso.
Il vecchio non sta in televisione perché nessuno, compresi i vecchi stessi, vuole sentirsi tale. Ecco perché, quando appare negli spot, è piuttosto un ex giovane, turista, sportivo, amante della bella vita. Soprattutto capace di spendere. Se, invece, viene proposto nella sua decadenza, allora o è grottesco, >>
Il vecchio non sta in televisione perché nessuno, compresi i vecchi stessi, vuole sentirsi tale. Ecco perché, quando appare negli spot, è piuttosto un ex giovane, turista, sportivo, amante della bella vita. Soprattutto capace di spendere. Se, invece, viene proposto nella sua decadenza, allora o è grottesco, >>
(Recensione a Loredana Lipperini, "Non è un paese per vecchie", Milano, Feltrinelli, 2010)