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Ed ora una poesia di Majakovskij

Dialogo tra un cretino di città, un contadino ed altri
Dal web
 
C.d.C.
“ Qualcuno sa dirmi cosa mangia una volpe, nel senso di cosa
preferisca mangiare?”
A.
“ La volpe è onnivora, mangia di tutto.”
A.
“ Dalle galline ai lombrichi alla frutta alle bacche ai serpenti ai topi.”
A.
“ Ai serpenti ci balza sopra facendo un salto più alto di un metro,
i lombrichi li succhia dal terreno stirandoli delicatamente perché li vuol solo vivi.”
A.
“ Le galline, le anatre ecc. ecc. le sgozza all'istante.”
C.d.C.
“ Perché ier l'altro m'è venuta a mangiare tra le dita delle molliche di pane.”
C.
“ Scusa, hai figli?
C.d.C.
“ Tre, lo farei per loro.”
C.
“ Perché le volpi, essendo animali selvatici, sono piene di zecche, pulci, le loro feci
di vermi. E i loro escrementi li mangiano i cani, insomma si crea una catena non più controllabile.”
C.d.C.
“ Scusa, i tuoi cani non li puoi far vaccinare?”
C.
“ Dovrei sapere contro chi.”
 
                                                        --------
 
 
Ed ora una poesia di Majakovskij, del 1916.
 
Non capiscono niente.
 
Entrato dal barbiere, ho detto normalissimo:
“ Prego, pettinatemi le orecchie”.
Il liscio barbiere si fece allora tutto aghiforme,
la sua faccia si allungò come una pera.
“Pazzo!
Buffone!”:
presero a saltare le parole.
Gl'insulti rimbalzavano di guaito in guaito
E a lu-u-u-u-ngo
una testa ridacchiò di chissà chi,
sradicandosi dalla folla, come un secco ravanello.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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