Scritto da © Ezio Falcomer - Sab, 17/09/2016 - 04:54
<< La generazione adulta non potendo credere in niente ha deciso di adeguarsi ad un giovanilismo da strapazzo. Ora questo non è dovuto ad una fede e una stima verso una generazione più giovane, è la semplice adesione all’archetipo imposto dai mezzi di comunicazione, i quali favoriscono questa visione per la semplice ragione che chi è giovane consuma di più, perché acquista maggiormente e pertanto spende in misura più considerevolmente superiore a chi ha raggiunto una certa età.
E’ chiaro che questa fuga indietro dell’età adulta non permette nessuna contestazione. Si può contestare qualcosa che esiste, l’evanescenza che ci appiattisce sulle medesime posizioni di chi dovrebbe opporvisi non è sottoponibile a critiche. L’assenza di un paradigma religioso o politico, di una visione della vita che ne coltivi un senso, ha lasciato la società contemporanea in balia dell’effimero conformismo. Nell’incertezza dello sguardo non rimane che una rincorsa all’oggetto che ci renda simili a chi ci circonda.>>
E’ chiaro che questa fuga indietro dell’età adulta non permette nessuna contestazione. Si può contestare qualcosa che esiste, l’evanescenza che ci appiattisce sulle medesime posizioni di chi dovrebbe opporvisi non è sottoponibile a critiche. L’assenza di un paradigma religioso o politico, di una visione della vita che ne coltivi un senso, ha lasciato la società contemporanea in balia dell’effimero conformismo. Nell’incertezza dello sguardo non rimane che una rincorsa all’oggetto che ci renda simili a chi ci circonda.>>
(Enrico Borla, da “Fragilità. La vita frivola in un mondo friabile”, in AA. VV., “Fragilità”, numero speciale di “Radure. Quaderni di materiale psichico”, rivista del Centro Studi Psicodinamiche Torino, vol. I, a. VIII, 2004, p.17)