Scritto da © Ezio Falcomer - Lun, 29/08/2016 - 04:38
<<Variante dei Kalderaš Palešti: “qui Dio è il Phuro Del Sinpetra (Vecchio Dio San Pietro) che un giorno col suo grande bastone e in compagnia del suo compagno, il Beng, arriva ai bordi della Marea, il grande fiume-mare del primo mondo. Ne esaminano la profondità e il Del si chiede se si possa arrivare a toccarne il fondo. «Io sì che posso», dice il Beng, e allora Dio lo sfida: «Portami una prova che ci riesci!» Il Beng si tuffa e come prova porta quella terra dal fondo che gli resta in mano e sotto le unghie (è da allora che gli uomini hanno sempre le unghie sporche di terra). Ora Dio lo sfida a fare due statuette di rom con la terra portata: e il Beng riesce a fare anche questo; allora lo sfida a farli uomo e donna, rom e romní, e anche questo viene fatto dal Beng. «Bene», dice il Del, «ora falli parlare»; ma qui il Beng cede, questo non lo può fare e si riconosce sconfitto. Dio stende allora il proprio bastone e, in riva alla Marea, sorgono improvvisamente due alberi, uno dietro alla statuetta dell’uomo e uno dietro a quella della donna, che le avvolgono con i loro rami e le trasformano in carne umana: sono Damo e Yehwah, il primo uomo e la prima donna, che sono rom>>.
(da Leonardo Piasere, “Il Trickster e l’infinito. Alcune riflessioni a partire da esempi rom”,
in http://www.qro.unisi.it/frontend/sites/default/files/Il_trickster_e_l'in..., 29-08-2016, h 5:40)