Scritto da © taglioavvenuto - Gio, 11/08/2016 - 23:32
Sono nato lo stesso anno di Bob Marley
ma lo conobbi una sera sulla mezzanotte
stretto come un'acciuga a una svedese mora
con gli occhi verdi.
E i grandi zigomi.
Strana, inusuale per essere svedese; per essere
lì ad accogliermi. Era la mia prima uscita
la mia prima licenza militare dopo un calvario
tra caserme et hospitali in giro per l'Italia. Era
venuta su di primo acchito, esile nel suo vestitino
trasparente, spiegazzato dall'esser stata inchiodata ad una
sedia per circa la metà della serata.
L'attacco musicale fu dei più insperati: -reggae-, Positive
vibrations.
Me lo disse lei, come una pugnalata-: conosci questo cantante
questa musica? No? Perché sei smilzo, hai gli occhi rossi
infuocati come lui, Bob Marley!
Ci rassomigli.
Ed io - dovete capirmi – dolcemente pestando i piedi sulla pista
al ritmo delle sue anche reggae, presi il suo vitino e me l' incollai.
Sia lei che io, reduci da due scoli sacrosanti. Ella, recidiva.
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