Scritto da © Nievdinessuno - Gio, 30/06/2016 - 17:08
L’ascolto della platea
ricade tra mescolanze
di corde vocali storte,
qui tremano e stonano
cadenze a idiomi
apnee di copioni
tra le dita legate
a foulard,
e il sipario viene chiuso
agli addomi dissonanti,
identici a sagome d’autore
seminano a mille
maschere e costumi
con un’unica fame,
e rimbomba ancora un suono,
tentennio di una trave
tra le mani vibra
volteggia d’aria
come ballerina d’étoile
vola sulle punte
e mai scivola,
così contro al palco
i capelli cadono
tra le morfologie delle spalle
sfiorate dal misero appoggio
di un silenzio affisso
tra curve di una scena
dove le finte labbra
L’ascolto della platea
ricade tra mescolanze
di corde vocali storte,
qui tremano e stonano
cadenze a idiomi
apnee di copioni
tra le dita legate
a foulard,
e il sipario viene chiuso
agli addomi dissonanti,
identici a sagome d’autore
seminano a mille
maschere e costumi
con un’unica fame,
e rimbomba ancora un suono,
tentennio di una trave
tra le mani vibra
volteggia d’aria
come ballerina d’étoile
vola sulle punte
e mai scivola,
così contro al palco
i capelli cadono
tra le morfologie delle spalle
sfiorate dal misero appoggio
di un silenzio affisso
tra curve di una scena
dove le finte labbra
digiunano applausi nel vento.
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