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Bozza di terzo Capitolo

                             Bozza Terzo Capitolo
                                             Dedicato a Captain FitzRoy
 
 
Il Bregma del Rap o la Regola d'oro, ovverosia il rapper autenticamente originario.
Composizione su rimandi.
 
Rilettura degli appunti: quaderno a quadretti n.4
 
Non mi basta più di essere in tre: tre figli di puttana. Io di Marianne, Tarcisio dell'etiope (probabilmente una ragazzina del "bel suol d'amore" (cosa c'entra Tripoli? Era, l'amore, il nostro sogno di un impero) incinta di qualche soldato italiano occupante che alla fine dell'occupazione ha benedetto il suo, di cielo, quando s'è vista sgravare del peso di quel bambino) e Filippo, mio compagno di fatica e di giochi nella Casa di Via  Beccalossi.   A proposito:- di chi è figlio Filippo? Ecco una cosa di cui mi devo ricordare quando esco: che nome abbia sua madre, chi era delle sette o otto esclusa la leccese.
......................
Se mai vi siete chiesti perché mi sia incazzato così tanto con il figlio del carabiniere, per un semplice "semiquotidiano figlio di puttana", magari non detto, ma ugualmente trasparente (non ne va esente nessuno) questo pezzo rap fa al caso nostro.
Perché quel giorno lo diceva sul serio, non perché Filippo gli avesse rifilato una maglietta che gli si è stinta tra le mani alle prime gocce di pioggia rivelando di essere stata colorata una prima volta in grigio e poi ritinta in fretta e furia in nero senza fissaggio; mi ha inseguito perché il padre, in casa, si era lasciato sfuggire, forse l'aveva detto a bella posta, che nella sua classe c'erano due figli di puttane, proprio puttane uscite da un casino, i quali, invece di palestrarsi e guardarsi davanti allo specchio come un "Narcisio d'un finocchio", gli mangiavano di una spanna sulla testa, facendo perdere la faccia a figlio e padre.
Poi valli a capire questi rappresentanti, persone rispettabilissime che idee si tiran su, che pensieri coltivino. Cos'abbia voluto dire di preciso il padre alzandosi dalla sedia, a cena, a tavola, arrivando a un centrimetro sul muso del figlio, sputandogli fuori dai denti, in quella tragica evenienza, frammenti di rosamarina e  un digrignante "sceccu!" intero.
Ma lasciamo queste digressioni. Cosa importa? Dicevo: Insanabile dicotomia, questa del Bregma o Regola d'oro: questo doppio imbuto, la sineddoche, poiché Una parte del cranio, per la frattura originaria, non può mai conoscere quanta forza sia rimasta all'Altra parte.
Infatti, lì, nel Bregma, dove l'unione fu tentata abbattendo barriere, spianando strade per riuscire a creare un cervello unico, un grande continente, al contrario continuano a scontrarsi intere piattaforme, spinte prepotentemente da quella che avanza, ma forse tutte e due avanzano, e quella, diciamo, che resiste credendo che le forze sue siano superiori. Lì, nel bregma, catene si innalzano ad altezze inverosimili a segno di limiti non concessi al rispettivo terreno.
Terreno = terra o terreno = intelligenza umana?
Da cui, poco più di tre miliardi e mezzo di persone ora segnano il passo contro tre miliardi e mezzo di altre persone variamente distribuite in questo mondo.. A volte, e per fortuna, terra spezzettata, fratturatasi a sua volta dietro le sopra dette spinte potentissime, ma più traverse, parrebbe meno frontali. Terre da conquistare, direte, ma anche le conquiste subiscono raffreddamenti una volta in superfice. Una volta che il magma si raffredda man mano.
Tutti i contendenti su una cosa sono concordi, che le religioni che sono a supporto di questi movimenti, i Credi, una volta avvenuto il grande Raffreddamento, spariranno con la terra, con il sole, con questa galassia, con questo universo. Saranno avocate a se, pare, e spariranno. E dove spariranno, in qualche buco nero gigante i nostri corpi, i nostri spiriti, e insieme i Credi?
Dovranno subire un giudizio finale che nuovamente li separi, se mai veramente sono stati non infantilmente, nelle nostre suggestioni,  uniti?
Si parla qui di profondissime correnti sotterranee generate dal Chaos, racchiuse, riscaldate da magma allo stato tra il liquido ed il raffreddamento via via affiorante, che ne costituisce poi la superfice, senza nulla togliere alla natura delle cose.
Si parla dei supporti simbolici delle Religioni cosiddette abramitiche o monoteistiche e degli altri supporti come l'Hinduismo e via via. Che ancor meno si hanno, da parte nostra, presenti.
Noi e Loro: Noi e gli Altri. Dalla cui antitesi o coscienza nasce la Sintesi, o Regola d'oro, altrimenti detta sineddoche,  Bregma, dettata come prima regola da tutte e tre le religioni abramitiche e da quelle, forse, da cui hanno avuto origine per reazione
 
La prima volta, probabilmente, la famosa sintesi-reazione di cui qui si parla, la potrete trovare nei Libri fondanti dell'ebraismo; cercando ulteriormente, nei Libri della creazione: gli ante Libri dei Profeti, i pre-esilici. (Nella Torah in generale, per i profani) poi riportati a simbiosi.
Ancora, forse, i prodromi li troverete nei Veda, i Libri sacri dell' hinduismo, la prima delle grandi religioni comparse, la più antica, la meno spiritualmente sfilacciata tra quelle ufficiali.
- La seconda volta, la sintesi la troverete nei Libri sacri cristiani.
- La terza, nei Libri sacri islamici.
Questi 3 ultimi grandi Dettati seguono, parliamo di tre miliardi e mezzo di persone, non di frutta secca, (meriterebbe di parlarne, del famoso italian show) nonostante vi sia un logica fondamentalmente unica, seguono, ripeto, tre diverse varianti. secondo il metodo temporale. quello della Cronologia.
Ora ci basti ficcarcene bene su una chiavetta per portarcela dietro, i capisaldi comuni:
per l'ebraismo: yehudim e goyim
per il cristianesimo. osservanti ed eretici (prima ancora: cristiani e pagani o)
per l'islamismo: fedeli e infedeli.
Ai blocchi di partenza, quindi, in questi fenomeni di future moltitudini di uomini già si presenta questa netta distinzione: O-O
-o yehudim o goyim
-o cristiani o pagani
-o fedeli o infedeli
Ora scriviamola questa Regola d'oro. Nelle tre versioni ufficiali: perché, se scritto, perché sennò, verba volant scripta manent.
Insomma, la definizione in negativo di sinonimo.
 
Io, però, preferisco informarvi che allo stato attuale sono in viaggio. Sono diretto verso il Bongo, che non è un giochetto di parole come qualcuno potrebbe pensare, tantomeno l'inizio di un refrain di una canzone rispettabilissima, ma, guardando bene su Wikipedia, è precisamente per noi aspiranti anglofoni, il Bengala, il subcontinente di un subcontinente. Come le Galapagos dell'Oceano Pacifico.
Ricordate il Beagle, che non è solo e principalmente un cane prodigioso, cosa riconoscibilissima nella cultura internettiana, googleana, delle priorità, ma il nome di un brigantino della Royal Navy sulla quale Darwin, sfruttando ignominosamente le conoscenze di Captain FitzRoy, si è fatto scarrozzare?
Bene. Bisogna dirle, bisogna raccontarle queste cose: come quell'uomo, quel bravo gentiluomo navale, buttatosi a mare invece di rimanersene nella sua casa di campagna inglese, si sia ridotto all'ultimo ad aggirarsi in fondo ad una sala di un'istituzione vecchia come il cucco dopo una conferenza in cui questo Darwin aveva grossomodo esposto, spinto da una certa fretta, le sintesi della sua pubblicazione “Sull'origine delle specie per mezzo della selezione naturale o la preservazione delle razze favorite nella lotta per la vita”, non so se borbottando, oppure urlando che, se avesse saputo la serpe che aveva portato in seno sulla propria nave, se fosse potuto tornare indietro, mai l'avrebbe fatto; mai e poi mai.
Sono su un turbo jumbo, posto segnto sul biglietto n. 107, in effetti in coda, della Bangladesh Airway, diretto da N.Delhi - Mumbai - a Calcutta.
É probabile che lì, nel fitto di quel vasto delta, si trovino ancora quei gattoni capaci, pur se così lunghi, grossi, pesanti più di un uomo, di arrampicarsi sugli alberi e di un punto preciso, da un ramo che non ha fatto alcun rumore mentre stavi per passargli sotto, gettarsi sulle tue spalle in quel momento rendendoti evidente che non sono né bianchi né neri né grigi, né di una altra qualsiasi omogeneità. Sopra tutto, che ormai, contro i loro unghioni, contro il loro fiato, tu uomo non puoi più farci altro che iniziare ad avere una forte emorragia che ti condurrà, squassato o meno nelle membra, alla semplice morte. E non ha gli occhi dei tuoi gatti domestici, longitudinali, ma occhi normalissimi, con una pupilla rotonda come la nostra, cornee normali, il che ti sembra normale, i quali ti gravano ormai oltre le spalle e la testa e con i quali ti guarda senza alcuna necessità di stringere la stessa pupilla a seconda della luce, perché, o giorno o notte che sia, è lei a trovarsi nel proprio territorio. Ad aver ragione. Inoltre, pesa che non ci sei più abituato. E se fossi preoccupato principalmente di rimirartele, le unghie, alzando le dita davanti a te, troveresti, anche senza vederle, che quelle sue che ti ritrovi appese profondamente dentro la carne, nascoste come i ganci per metà bovini delle sale-palestre horror dei film di Sylvesster Stallone, quel brindellone di prototipo buono di pugile, hanno indubbiamente qualcosa in più. Non sgarrano di un millimetro dalla loro efficacia.
Il che, in qualcuno, può provocare senso di terrore fino ad abbandonare, paralizzato, la partita. Ad abbandonarla comunque, pur non avendo mai visto quelle unghie.
 
 
Calcutta.
È il fiorire dei colori. Aperti, scoperchiati da sopra, continuano ad apparirti davanti, di schiena, di lato. Manca solo che ti appaiano da sotto. Dal colore del sole a quello del buio, passaggi obbligati per quello del grigio delle strade sulle quali tutto viene ammassato, steso, e sui quali asfalti bollenti il tutto si drizza e si muove da una stasi, solo al momento, apparente.
Nulla mai tace, a Calcutta. Nemmeno nelle ore più umide, insopportabili, quando gli umani non tacciono, ma perlomeno affievoliscono di voce. In quelle ore si alza il grido degli uccelli. I più vicini a te, perché le belve se ne stanno rinchiuse. nascoste, nelle loro tane o sui loro alberi ad aspettarti.
È qui. in questa città, che, probabilmente, gli inglesi dell'impero, per questa terra delle 100.000 sfaccettature che, si inventarono i ventilatori a soffitto annunciando ai ventagli più preziosi, manualmente sofisticati, vecchi di millenni, esperimentati fin nel più piccolo dettaglio dall'occhio umano, di non aver proseguito invano nella corsa dalle ruote: di essere ormai alla più brutale modernità.
 
Era da un pezzetto che ci provavano, questi isolani. Dalla chiusura degli steccati-recinto per le pecore, alla loro interessata, più profonda osservazione dei visitatori indotti a farsi un giro da tutta questa crescita di ovini. Dalla quale sortì il "tessile". Il quale, prima del periodo che si chiamò poi Industria, si chiamava ricovero, tosatura,  filatura, e distribuzione della carne e della lana agli abitanti dei villaggi vicini.
Non è poca, la differenza!
 
Noterella a difesa del Politeismo. Abbasso le Racchie. Nessuna esclusa!*
Giusto per proseguire, (sono a corto d'inventiva) leggo oggi 1.5 2016 sulla stampa quotidiana, che da Singapore al Texas stazionano in alto mare 125 enormi navi cisterne ripiene di petrolio, le quali stanno aspettando, per riversarlo nelle cisterne a terra, che aumenti il prezzo del greggio. Ora, io non seguo il trend di questo mercato, ma, mi chiedo quali siano i prezzi che si aspettavano, e mi chiedo inoltre a che prezzo l'han comprato. Non è la prima volta che in una petroliera si apre una falla e ricopre, per un qualsiasi incidente, gli oceani e il mare.
Mi chiedo anche, per completare questa noterella, perché abbiano abolito il veccchio dio dei mari Poseidone, o il latino Nettuno, ché gli sarebbe bastato tirar il corruccio fuori dalle acque perché remassero o veleggiassero, tali petroliere, al fine di ancorarsi in una qualsiasi rada, la più possibile vicina.
 
Dicevo che ora sono a Calcutta. Non me la sono sentita di fare scalo a Bombay-Mumbai dalla mia fidanzata Elish.
Senza un filo di grasso, una protuberanza, niente! Solo capelli: come il Kim di Kipling R. Solo capelli! Ma che attrattiva può mai esserci in una femmina così? Con che faccia mi invii una foto? Con che faccia posso guardarti!
Passi nemmeno un pelo inguinale, un ascellare; visto che sei scura quasi come un'africana, una peluria leggera sopra il labbro superiore, un proseguimento nella basetta. Insomma qualcosa di leggerissimamente peloso. Niente di niente, tranne quell'accenno: la diversificazione sessuale!
Come è possibile abbassare le palpebre, per virtualmente arrivare a te? Accarezzarti, soffermarsi su di te, in assenza di qualunque segno, non dico primario, ma qualcosa di più, appena di più, dell'essenziale?
Sono bastanti l'intelligenza, la tenerezza, le aspettative, ad accendere gli stimoli? Se si trattasse di un'illusione, come la nana bambina della foto della rivista nella mia tasca posteriore?
- Me lo assicuri che non sei una nana bambina? Accidenti, questi sms. Ancora gli allegati. Pesano, oh!
- Dove sei? In viaggio? Sei arrivato da qualche parte? Sei fermo? Cosa fai? Mi sono fatta un altro selfie. Qui appaio più matura! Mi è nato un foruncolo sul seno destro, vedi?
 
- Mai sentito di uno stupro di una racchia da parte di quei compagnoni degli Olimpici; neanche da parte dei loro antenati pre-olimpici. M'hai sentito?
- A meno che non si voglia considerarlo stupro, ma qui si parla di un'altra civiltà profondamente difforme, quello di Sarah da parte dell'Abramo, suo fratellastro. Ma no, era consenziante lei, a quel che si legge; é  l'intuito femminile che me lo suggerisce. Stanca, ma consenziente. "Consensual”, da ultimo linguaggio ex porno-grafico. D'altra parte non avrebbe saputo che pesci prendere. In tutto educata ad obbedire al marito che fino ad allora l'aveva comandata qua e là!
- Pure se vecchi, però, indubbiamente racchi! C'era un motivo per cui avevano ripreso a fare sesso, ed era il solito, quando un uomo e una donna nella convivenza hanno consumato quasi tutte le cartucce: la Gelosia di questa ultracentenaria (altro che settancinquenne! Altro che famosa per la sua bellezza. Credo solo parzialmente alla sincerità degli scritti, purtroppo) della Sarah verso la sua schiava Agar, madre di Ismaele. Cosa, (lo scambio-prestito) pretesa anche da quell'insano del primo fondatore di questi popoli eletti, o da lui alla grande accettata. Suppongo.
- Sui popoli cosiddetti eletti ce ne sarebbero da dire. Anche da ultimo, vero?. E l'Ismaele? Beh, sulla scia delle orme paterne, mi è facile arguirlo: ti popola un secondo territorio! Non tanto perché la Agar non avrebbe potuto fermarsi, ricomparire nel giro di una trentina di chilometri dalla tenda abramitica, ma, proprio perché costei voleva andarsene distante, non voleva più averci a che fare con quei due!
- Qui peccato d'orgoglio! Non era già stato scritto? Sei in WA, in diretta, in chat, bricconcella? Ecco il perché dell'allegato. Ah, per inciso, è vero che in questa foto mi sembri più matura: quel foruncolo è enorme; peccato ti sia cresciuto da una parte sola! Sono così grosse, le zecche a Mumbai?
- Si, e sono stupide, Potevano viaggiare in gruppo, no? Due, tre, quattro bozze così! Ci avrei fatto un figurone! Li avresti scambiati per capezzoli.
-Una comitiva di zecche!
- Si, così si crea la condivisione. Ok, ci si potrebbe anche divertire da soli, ma poi a chi lo racconti, che la gente non ti crede? In quel modo, invece, ognuna di esse avrebbe potuto partecipare e ci avrebbero riso insieme, sulla tortura della mia pubertà. Io con loro!
- Soffri?
- Sono andata da quella che fa i preservativi, oggi. Ha otto mesi più di me, non di più. Non ci crederai, ma sotto le ascelle è già piena di peli lunghi un mignolo! Puzza come una capretta. Li voglio anch'io!
- No. Chiedevo: soffri per quel pizzico, o morso o che so io?
- Ma quale pizzico? Un foruncolo...foruncolo. Non si distingue nella fotografia?
- Credo che tu sia pazza! Non posso impazzire con te!
- Qui volevi arrivare: Non ti piaccio più. Ti è bastato un mese di assenza per dimenticarmi. Un uomo senza cuore, nessun sentimento: an anaffective man!
- Elish...
- Sto piangendo...mi fai piangere.
- Sto ridendo da pazzi. Un brufolo al posto del capezzolo!
- Eppure... a me sembrava...un certo gonfiore...
- Siamo seri!
- Non hai compreso il valore del matrimonio, tantomemo quello del fidanzamento e vuoi che siamo seri? Non hai compreso il valore di una parola e vuoi che siamo seri?
- Sono a Calcutta!
- Sei passato di qua e non ti sei fermato?
- Ho pensato, al mio ritorno...mi fermo al ritorno.
- Perché devi consegnarmi l'anello, i braccialetti...li hai comprati, almeno? Dove? Dal gioelliere hanno detto che non sei più passato.
- Si, si.
- Mi fai stare in pensiero. Ma che cazzo di mentalità avere voi dell'Occidente?
- Avete.
- Vabbè, avete Li hai con te?
- Li ho lasciati al negozio dell'aeroporto, lì a Mumbai.
- Hai in tasca la ricevuta? Fai la foto, inviamela. Non mi fido di quelli dell'aeroporto, gentaccia, sconosciuti! Vado a vedere io. Questi, almeno, sono quarant'anni che sono qua a cento metri da casa mia; sono venuti con i miei bis-bisnonni. Saranno anche cari, ma è gente onesta. Naturalmente, non li ritiro; lascio a te, di portarmeli.
- Elish
- Manuel
- Ci possiamo sposare dopo che...?
- Prima deve sposarsi mia sorella; dopo di allora dovrà passare un anno, ma te l'ho già spiegato.
- Elish...in questa foto non si vede niente
- Cosa vuoi che si veda, stupidino? Chissà quante donne lì a Calcutta?
- Eh si!
- Non andare a prostitute. Guai a te!
- Gelosa?
- Non ne hai bisogno.
- Come non ne ho bisogno?
- Hai me.
- Si. Ma con te...!
- Ti manca il sesso?
- Beh, qualche volta. Anzi, quasi sempre.
- La lettura e la pratica. Un'altra cosa in comune.
- In comune?
- Ma si. Se tu fossi ebreo osservante, il Talmud, e via discorrendo... musulmano il Corano...cristiano...già meno cubo...
- Ah! A proposito di ebrei...la sai l'ul...?
- Telefonami, ora che sei in India. Mi si stancano le dita. No, aspetta, non chiudere la chat...
- No?
- Mi sono accorta che ne vengono di più, di pensieri, intanto che sono ferma con le dita sui tasti; la lentezza, sai?
- Ok, come vuoi. Spendo anche meno...
- Ad esempio, ora, mi è venuto in mente che ci sia pure, da una qualche parte, una dea...
- Una dea?
- O un insetto, tipo una farfalla che non faccia paura...che ti fa...
- Uffa!
- ...da pregare...che ti viene a visitare...di notte...che non lo vedi...
- E puff...al prossimo selfie...
- Siii...
Sono qui. Seduto a metà circa di una scalinata, a guardarmi lo spettacolo di una variopinta senza capo né coda bailamme di sopravvivenza. Si sparge sotto i miei occhi, sotto i sensi con l'unico limite delle strade che se la contendono e nel contempo chatto con Elish.
- Elish! É uno spettacolo!
- Che cosa amor mio?
- È indescrivibile quel che vedo.
- Preferisci vederlo da solo?
- No. Però avrei necessità di avvicinarla.
- Chi?
- Una Vecchia senza età. È seduta sul mio stesso gradino, ma all'altra estremità.
- Ti lascio, così puoi spostarti liberamente. Raggiungerla.
- Ti chiamo.
Ho interrotto la chat e, camminando su e giù per i diversi gradini a seconda degli spazi pieni e vuoti, ho raggiunto la donna.
Non ho alcuna intenzione di disturbarla, anche per un senso di rispetto, di presagio, ma sono attirato dalla sua puntualità. Mi sono fermato a circa dieci metri di lei, per meglio osservarla.
Che non sia cieca è evidente: scorre la finestra dello spazio che ha davanti, a sinusoide, da sinistra a destra, in modo continuo, alquanto lentamente come volesse imprimerlo nella memoria e, arrivata al fine corsa, solo in quel momento fa un solo cenno con le palpebre, come scattare una fotografia. Poi sposta velocemente il capo per ricominciare da dove è partita. Stesso percorso. L'ha fatto da quando sono seduto lì. Tre ore intere di impassibilità impegnata. Nulla che l'abbia scossa. E, sempre, quel movimento da pendolo asincrono, da cinepresa anomala: nessuna variante; uguale da quando ha iniziato: un metronomo comandato da una qualche volontà interna, o esterna, di memorizzazione: “il mio, personale, agente a Calcutta.”
Sarei tentato di porle la domanda:- Cosa vedi? Ma mi trattengo. Provo, invece, a copiare i suoi movimenti.
All'inizio, ottengo un leggero senso di stordimento, datomi dalla prima vertebra cervicale posta in movimento; infine, con la sua liberazione e sbloccamento, una specie di purità della vista e dell'udito. Guardo, e mi sembra di non vedere più nulla: né la gente, né le cose. Ho la sensazione che persino i rumori che, eppure, qualche minuto prima, frastornavano l'aria, si siano attenuati.
È una specie di santona! Ha scelto quel gradino per le sue purificazioni! Credevo, prima d'ora, che questi esercizi, questo percorso, fosse riservato unicamente al genere maschile. Invece, eccola là: una donna. In perfetta solitudine.
Ora incrocia i calcagni nella posizione del loto ed alza il bacino di qualche centimetro dal cemento del gradino, poggiandosi sulla sola unghia del dito indice della mano sinistra. Pare una statua umana. Ha raggiunto l'impertubabilità. Il suo sguardo, adesso, è fisso sul mondo; che non la tocca più. Se non fosse per le pupille, che continuano a girare, da sinistra a destra; con lo stesso andamento a sinusoide.
È un uomo. Prima, aveva completamente ritratto il pomo d'adamo, che ha rilasciato.
Uscire fuori dal mondo! Superarlo! Perché? Non ci hanno insegnato a lottare allo stremo, per superare i problemi che la vita presenta? Superarli o morire?
Quale differenza sostanziale tra ciò che rappresenta questo santone e l'Epica, con l'eroe del mondo greco tramandato al mondo occidentale fin da Omero!
La nostra Etica, il nostro, in fin dei conti, essere laici fin nel midollo! Perché tutti noi, chi più chi meno, ci sentiamo omerici, suoi figli, vero?
Dico noi, quelli feriti a morte, da quell'alternativa. Quelli per cui il mondo termina con se stessi.
Una cosa erano gli dei, il Dio, una cosa l'uomo. Dopo la vita/morte, non si sarebbero mai più incontrati. L'Ade era il posto dei defunti, e insieme, dio del luogo: Plutone.
Il luogo, il futuro degli uomini. Ade, Plutone dio, chiudeva il nostro ciclo di comuni mortali: nato per questo.
- “Che bella storia quella di Kore, la nipotina.” Mi fa eco il vecchio yogi.
Ma io non avevo parlato: questi erano pensieri miei!
- L'unica figlia di sua sorella Demetra, tirata via per i capelli. Prosegue lui. “Sorella vera, non sorellastra. Nipote vera, non nipotastra! Che famigliola! Zeus in testa.”
Capisco che qualcosa non deve aver quadrato nel mio ragionamento precedente e replico.
“Ho parlato, nella mia mente, solo degli uomini, degli Eroi, non dei loro dei.” Gli rispondo con la stessa modalità di trasmissione, il pensiero, così come mi si era rivolto il santone.
E questi mi ha capito.
Ce l'ho fatta! Come si chiama? Trance? Epilessia? Tranfert? Come cavolo si chiama? Insomma, stiamo dialogando, passandoci quel che vogliamo passarci per continuare a comprenderci e ce ne stiamo fermi come due stoccafissi:
Senza darlo a vedere!
- Io la chiamo conquista della tecnica. Insieme dello Spirito. Il Nirvana. Fa lui.
- Tu! Ma io? Gli faccio. “ Io non ho passato una vita a fare yoga, né penso di iniziare mai; né sono stato mai da uno strizzone o uno strizzino e, nemmeno, conosco il tuo dialetto. Sto qui perché non ho un cazzo da fare.”
- Dai! Fa uno sforzo. É facile: la telepatia!
Stavolta t'ho beccato! Per me ti sei mosso. Hai lasciato stare il sinusoide, hai rovesciato gli occhi al cielo e ci sei rimasto tinco!
- No! Ho rallentato al massimo il mio ciclo vitale. La morte apparente!
- E perché? Per farti un'anteprima? E poi? Dove vuoi arrivare?
- Nir-va-na!
- Ah! Un baro: né dolore, né piacere! Pensi sia questo il superamento della nostra vita terrena? Ma se non sai cosa succede di là, oltre la terra, in quello che continui a chiamare Nulla! Tu lo sai? Tu immagini soltanto! "Di là", trattandosi materialmente di realtà fisiche, (negalo questo, altrimenti) se provi ad andarci basandoti su un elemento fideistico, (chiamalo pure spirituale cioé) per quanto mi riguarda, scazzi! E, ora, fai pure gli occhi da matto! Se invece pensi che il Nir-va-na sia utile per noi, qui, sulla terra, per la serenità della nostra mente, durante la nostra vita, per cortesia, non chiamare in causa il "di là". Di cui conosciamo poco o niente; come poco o niente sappiamo della terra, dei regni della terra: animale, minerale, o vegetale che siano; terra in cui viviamo. Lo ammetti?
---------
Da WA: file- trascrizione
- Tragenders?
- Mi invii la foto delle ricevute?
. Cazzo Elish, proprio adesso che sto parlando in telepatia con un santone...!
- Non era una vecchia?
- No, è un vecchio...ha il gozzo!
- Valle di fronte!
- Valle?
- Guardala da vicino, sta lì!
- Ma dai...
- A proposito delle metamorfosi, dell'evoluzione, di Darwin. Ne ha parlato anche un giornale in italia: la mutazione genetica. Ti mando il link: Repubblica.It
: Repubblica dominicana . sembrano_bambine_ma_a_12_anni_diventano_maschi-
- Trasgenders?
- Vabbè, quella o quello sarà pure una/un bramino ritardato che si fa crescere le unghie a dismisura e sarà pure indiana/o, ma mai fidarsi! Sicuro che non ti piaccio neanche un po' senza peli? E se cambio? Se smettono di crescermi le gambe come alla donna che mi fa da madre? Se divento maschio?
- Quante paure Elish. Non puoi vivere così!
- Promesso? Non voglio più aspettare. Voglio l'anello e i braccialetti. E baciarti. Cosa ci stai a fare a Calcutta? È pericolosa, non è Mumbai. Vedo quando hai il primo aereo?
- Ha sempre il gozzo!
- Te ne ho trovato uno alle 9,00, domattina; arrivi a mezzogiorno. Scrivimi qui gli estremi della tua carta di credito. Prenoto: solo andata. Non vedo l'ora di averti tra le braccia. Sei sempre bello? Ti arriverà il numero del codice di prenotazione sul telefonino.
Lo feci per amore. Scrissi il numero della carta, la stessa con la quale comprato il materassso per Elish, la data di scadenza. Per un caso fortuito (il sole di Calcutta negli occhi? Una preveggenza?) sbagliai il solo Cvv. Dopo un minuto mi arrivò il messaggio della Jet Trades Company& Co.: carta di credito....transazione $ 169,600- transazione rifiutata- Predisporre nuovo ordine.
A Mumbai, però, ci tornai ugualmente. Tornai a quell'indirizzo. Da anni, quella specie di rudere pericolante era disabitato, così come i vicoli tutt'intorno. Anni e anni addietro, prima della formulazione del nuovo piano urbanistico, più volte ripresentato, il quartiere aveva costituito una sorta di attrazione turistica; fine non più condiviso dalle nuove amministrazioni succedutesi nel tempo.
Tutti parevano essersene dimenticati, o desideravano dimenticarsene della foto che mostrai loro: quella della prostituta bambina ritratta sulla soglia di casa.
“ Anche se è vero che in genere le pratiche sessuali, per effetto della differenza del nostro clima con quello europeo, quindi suppongo genetica, possono risultare anticipate rispetto a... Nei fatti, rimangono, nella tradizione, le promesse di matrimonio dove le bambine vengono scelte dalla famiglia dello sposo già in età preadolescenziale od ancor prima, per corrispondenza, ossia per conoscenza personale, e non sono rari i casi di stupro sanati a matrimonio avvenuto. L'ultima sentenza della Corte Suprema, in merito, tende a chiarire le condizioni di ammissibilità di quelle che, ad un mondo estraneo, apparirebbero fuorvianti...”
Di Elish, naturalmente, di tutti i suoi amici, più alcuna notizia. Anche il mercatino permanente del rione, i negozietti artigianali, erano scomparsi.
L'architetto  dell'ufficio urbanistica della città di Mumbai  era compreso della propria missione, "Per attirare investitori internazionali dobbiamo rinnovare. Lei capisce...ogni dettaglio di questo quartiere è stato riprogettato...in questo spazio sorgeranno tre enormi centri commerciali, un parcheggio qui, tre entrate/ uscite della rete della metropolitana sotterranea. Tutto quel che era prima, rimosso...o recuperato, a seconda. Non possiamo gettar via nemmeno la polvere."
 
Intanto che ero in visita al cantiere mi arrivò il sibilo della WA. Era Elish:
- Che stronzo!
- Piccolina!
- Per nemmeno 170,000 dollari! Hai fatto la figura del sorcio!
- Ma cosa ci avresti fatto?
- Ti avrei ucciso quasi! I miei amici, le mie amiche: " Con quale paria ti sei messa?"
- Un biglietto d'aereo 179,600 $!
 
 
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