Scritto da © Eleonora Callegari - Ven, 15/04/2016 - 22:37
Aprile
attraverso le perle
dell'acqua nuova
ma sapida
di antico pianto
che più non spaventa
le nuove fronde
e già l'indomani
com'è caldo il sole
che liscia le vesti
e asciuga le corolle!
Grumi di cirri
ancora biascicano
nel cielo
e offuscano l'oro
manciate di rondini
sparse dal vento
portano la gioia in strilli
sull'acme turchino.
O, il vento d'aprile
scende fresco dal monte
e carezza con mano piccina
la nostalgia di un pensiero
che cade come piccole sete
dai bianchi ciliegi.
Si gemma di rosa
l'estasi del giorno
che ozia tra i lillà
languido ciondola
sui grappoli glicini
si stende sul prato
tra lenzuola di margherite
e cuscini di trifoglio.
Grato l'orecchio
beve il suo succo
d'amore nel liutare
del merlo
instancabile trovatore
nel timido cadenzare
delle tortore...
Nell'alito tiepido di Apollo
arrossa il faggio
ogni cuore si desta
e tutto è luce
che ama il topazio
fin quando il giorno muore.
Ma le stelle
sono più stelle
ad aprile
perchè la notte
è più notte
per farle brillare.
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- Blog di Eleonora Callegari
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