Scritto da © Nievdinessuno - Sab, 19/03/2016 - 18:36
Tra bianche pareti
le ombre a stormi
incastrano i becchi,
sui lenzuoli briciole
di nidi privi del tetto
tacciono assorti
senza voci e senza radici,
e altrove piumaggi
svolazzano in coro
da una brezza lontana
in cui il solo volto
ne scassina il volo.
Così muove l’amore
fragile restauro
di un oblò storto
in cui afferrare il cielo
e nasconderlo sotto un letto,
un po’ come si fa
coi primi ricordi
di una carezza trafitta
dal mistico assolo.
Tra bianche pareti
le ombre a stormi
incastrano i becchi,
sui lenzuoli briciole
di nidi privi del tetto
tacciono assorti
senza voci e senza radici,
e altrove piumaggi
svolazzano in coro
da una brezza lontana
in cui il solo volto
ne scassina il volo.
Così muove l’amore
fragile restauro
di un oblò storto
in cui afferrare il cielo
e nasconderlo sotto un letto,
un po’ come si fa
coi primi ricordi
di una carezza trafitta
dal mistico assolo.
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