tutto diviene
anche la pioggia ha un suo giro di vite in cristalli e fumi e la filosofia che suona l'orlo al bicchiere
io vedo e questo vedere è un chiedere o un chiudere con ago e filo un centro al mondo
anche di questo si potrebbe parlare
del tempo che cambia le cose
dei rami di un albero che intrecciano arabeschi e infilano le mie incertezze altrove
di questo verso
che mi sforma i confini ed è appena in grado di comprendermi
di ciò che non è
o è sul punto
come un lembo un orlo una nostalgia
dell'aurora che ci da motivo per credere ai colori
della felicità che è sempre in agguato
di tutto ciò che è sospeso rappreso confuso scolpito in un occhio in un cerchio
dell'odio cioè dell'amore
di tutto ciò che è concepibile in altezza
di dio
che concepì l'architettura gotica
dei fiumi dei mari e delle stelle gotiche
di una pipa che non è una pipa
di Magritte e di tutti gli uomini sospesi assenti infiniti allungati su un foglio
della parola Ombra che tanto ingiustamente ignoriamo
di questa sigaretta che brucia
di tutte le mie noie paniche che scuotono questo lenzuolo azzurro annuvolandolo
dello stupore infantile
che io vorrei in eterno capire e non capire
come questi secondi e questi occhi
che vorrei finissero persi in un impulso antico
di Dante e Borges che hanno già detto tutto.
- Blog di Giovanni Perri
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