Scritto da © Scintilla Elis - Mar, 09/02/2016 - 12:08
Così diversi da ieri, così diversi da sempre.
E gli appuntamenti romantici nelle piazze di Firenze ?
E le sorprese che inclinano il centro della gravità e fanno schiantare il cuore al cielo ?
E il cipresso di cent’anni dove incontreremo le nostre anime ?
Se fosse stato un sogno mi è rimasta comunque in mano
una viola, una primula sfumata dalle dita, un bucaneve leggero senza capo né coda.
Se fosse stato nel passato le coincidenze avrebbero massaggiato
le tempie del cranio sfracellato sul muro nelle notti che non sanno dormire.
A-terra sulla pista delle mie mani aperte e distese con tutti i nervi strappati dai pianti.
Confondo l’immagine plateale dell’universo al corpo intimo in caduta programmata.
Ora sogno, l’attimo dopo
mi distruggo.
Io ci penso, lui lo scrive, poi leggo, e mi si intreccia l’aria
i vuoti, le parole del silenzio, e passa – attraverso le fessure a grate – passa
senza entrare
dal mio sguardo schivo.
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