Scritto da © Franco Pucci - Dom, 31/01/2016 - 11:19
“una ciotola di legno chiaro
colma di conchiglie riarse
un guscio iridato d’ostrica
e un ricordo di ippocampo”
Non v’è altro qui che abbia il sapore del mare
non v’è sabbia negli angoli del letto, non più
non vi sono ciabatte da mare buttate qua e là.
Se apri quella porta, è tutto quello che ti lascio
ma non c’è tempo, corri, se no perdi l’autobus.
La spiaggia come sempre t’attende. Ti attendo.
Hai messo gli occhiali scuri, vero? Oh, sì, si usa.
Al sole quelle perle sospese alle ciglia brillano,
tradiscono, dicono l’emozione che vuoi solo tua.
Hai con te la mia ciotola di legno chiaro. Vuota.
Riempila, è un buon momento per le conchiglie
e non scordare il cavalluccio marino laggiù. Vedi?
“una ciotola di legno chiaro
colma di conchiglie riarse
un guscio iridato d’ostrica
e un ricordo di ippocampo”
La radio canta…dormi serena.
colma di conchiglie riarse
un guscio iridato d’ostrica
e un ricordo di ippocampo”
Non v’è altro qui che abbia il sapore del mare
non v’è sabbia negli angoli del letto, non più
non vi sono ciabatte da mare buttate qua e là.
Se apri quella porta, è tutto quello che ti lascio
ma non c’è tempo, corri, se no perdi l’autobus.
La spiaggia come sempre t’attende. Ti attendo.
Hai messo gli occhiali scuri, vero? Oh, sì, si usa.
Al sole quelle perle sospese alle ciglia brillano,
tradiscono, dicono l’emozione che vuoi solo tua.
Hai con te la mia ciotola di legno chiaro. Vuota.
Riempila, è un buon momento per le conchiglie
e non scordare il cavalluccio marino laggiù. Vedi?
“una ciotola di legno chiaro
colma di conchiglie riarse
un guscio iridato d’ostrica
e un ricordo di ippocampo”
La radio canta…dormi serena.
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