Scritto da © taglioavvenuto - Lun, 25/01/2016 - 13:44
Mi scaglio su di te, vita
su quel che lasci, solo ai cinque sensi
che non bastano, ad accarezzarsi
Conturbante blu profondo
da lanciarmi planando, goloso lattante, cannibalizzante primo,
delle fragole la pienezza,
e scivolarvi, polvere piena al disegno
fino all'inguine della scultura
della dea, ed esplorarne,
nel feltro tenere falangi, misteri dei misteri
odorarne i lisci battiti forti che ne escono. Del sangue
assaporarne l'odore d'oceano, la lontananza, salati laghi sotterranei degli Atlanti
e correre su, a perdifiato, al fiordo. Ai bordi di un'alba boreale slinguando,
sottraendo baffi alle foche per gettarsi a sorpresa sul muso
dell'orso.
Orca, orca degli anelli di arredi di ghiaccio, sereni ed aspettati, tranquillizzanti colori all'infrarosso
dove l'iceberg mira la parete di ghiaccio ed immagina
scalfendosi i nervi, di provare piacere.
Mentre solo il disfarsi, l'indebita forma, le correnti El Niño, giù fino
all'Antardide, su ancora a Cabo Horn, una terrazza sul sommovimento tra Oceani Indiano ed Atlantico. un'Amazzonia nel latte caldo-umido della sera per dimenticare lo studio di Sydney, il salto, crollando insieme potrebbero, metabolizzando le carni, incidere il labbro tra i denti per riderne, dell'innate gocce immersioni. D'interno.
Bellezza dei colori di polpacci tesi, protuberanze appena border- Sky line!
P.S. Ecco! Questa invece è dedicata a SandraSelly, che si adopera di essere en/volientemiente altra musa, da quando è arrivata qui. Per un confronto poetico cui mostra di stacci. Ti ringrazio Sandra Selly Gnam.
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