Scritto da © giuseppe pittà - Sab, 23/01/2016 - 00:22
rotolano
lungo le onde delle
spiagge
le pietre che santificano i
fantasmi di
mia assoluta proprietà
mentre accompagnano i
lupi nel gioco di cancellare le
ombre
nel luoghi oscuri delle
ancora mie ispirazioni
tutto come in una
ultima crociata
ritrovandoti nelle angolazioni di una
memoria di rami intrecciati
costruita di foglie d’autunno ma
anche del grande slancio
di primavera
mentre lascio scivolare sulla
tua pelle
tra il destino e la
curva diseguale e segnata del
tuo seno sinistro
dove lasciai i denti e
tanta energia di passione
l’opaca consistenza di
due gocce d’olio di
arance e bergamotto
da muovere il pensiero alla
confluenza dei piaceri
dove le dita ritrovano le
antiche leggende
di un vero sovrano a
conquistatore esatto dell’universo e
sono tutte storie di carezze
invisibili
affrontate nel gusto squisito del
nutrimento della fantasia o
molto visibili e reali nei
furti a lato di parcheggio
tra il muro invincibile di una
prigione e la vera struttura del
viaggio
proprio lì nei
rumori delle ferraglie
tra binari e segnali di
passaggio
dove aumentano le
carezze ed i baci crescono di
indiscutibile intensità
perché mordono le
labbra come affamati di
respiro
distesi finalmente tra tremori e sfide
nella complessa semplicità del
pomeriggio
nel mondo ritrovato dopo
secoli di sconfitta
quando senza alcuna richiesta di
nuova documentazione
stabiliscono il
conforto del l’equazione della
più completa fusione
camminando e volando
ancora nell’infinito
dei giorni a scorrere
insieme nel
fuoco
assolutamente incredibile del
sangue
lungo le onde delle
spiagge
le pietre che santificano i
fantasmi di
mia assoluta proprietà
mentre accompagnano i
lupi nel gioco di cancellare le
ombre
nel luoghi oscuri delle
ancora mie ispirazioni
tutto come in una
ultima crociata
ritrovandoti nelle angolazioni di una
memoria di rami intrecciati
costruita di foglie d’autunno ma
anche del grande slancio
di primavera
mentre lascio scivolare sulla
tua pelle
tra il destino e la
curva diseguale e segnata del
tuo seno sinistro
dove lasciai i denti e
tanta energia di passione
l’opaca consistenza di
due gocce d’olio di
arance e bergamotto
da muovere il pensiero alla
confluenza dei piaceri
dove le dita ritrovano le
antiche leggende
di un vero sovrano a
conquistatore esatto dell’universo e
sono tutte storie di carezze
invisibili
affrontate nel gusto squisito del
nutrimento della fantasia o
molto visibili e reali nei
furti a lato di parcheggio
tra il muro invincibile di una
prigione e la vera struttura del
viaggio
proprio lì nei
rumori delle ferraglie
tra binari e segnali di
passaggio
dove aumentano le
carezze ed i baci crescono di
indiscutibile intensità
perché mordono le
labbra come affamati di
respiro
distesi finalmente tra tremori e sfide
nella complessa semplicità del
pomeriggio
nel mondo ritrovato dopo
secoli di sconfitta
quando senza alcuna richiesta di
nuova documentazione
stabiliscono il
conforto del l’equazione della
più completa fusione
camminando e volando
ancora nell’infinito
dei giorni a scorrere
insieme nel
fuoco
assolutamente incredibile del
sangue
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