Scritto da © erremmeccì - Ven, 20/11/2015 - 15:13
E poi
…
poi le dita
pallide
il polso hanno afferrato
della Vita
“Non andare, ti prego.
La tua luce amo e persino
la densità dell’ombra, che a volte
ti accompagna”
ma lei (dolce- asprigno sorriso)
le spalle ormai diafane
ha rivolto alla tua implorazione.
Fiduciosa
-una tinta appena di rimpianto
nelle pupille-
ti sei, allora, abbandonata
alla soavità di un eterno abbraccio.
…
poi le dita
pallide
il polso hanno afferrato
della Vita
“Non andare, ti prego.
La tua luce amo e persino
la densità dell’ombra, che a volte
ti accompagna”
ma lei (dolce- asprigno sorriso)
le spalle ormai diafane
ha rivolto alla tua implorazione.
Fiduciosa
-una tinta appena di rimpianto
nelle pupille-
ti sei, allora, abbandonata
alla soavità di un eterno abbraccio.
(A Giovanna)
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