Scritto da © Franco Pucci - Gio, 23/07/2015 - 09:08
Il cielo plumbeo stasera
è un panorama color ossidiana.
Quel cielo tagliato a fette.
Puoi immaginarlo, se vuoi
-cucito, rattoppato-
ma non puoi sentirlo vivere
sulla pelle. Come me.
Io lo distinguo, sì. Lo vedo. Così.
Ma la luce filtra lo stesso.
E sento. Sì ti sento. Così.
È malinconia quell’azzardo
di labbra a sfiorare il seno
o è ricerca di carezzevole tepore?
È inverecondia lo scollinare
il declivio o è ricerca di linfa nuova?
[quel cielo di ossidiana stasera
ostile volta -tagliata a fette-
quel desiderio rimasto lassù
testimone malinconico
di un tempo immaginario,
ha il colore di trasognato amore]
Ma l’urlo filtra lo stesso.
Potresti sentirlo anche tu. Dopo.
Se tu avessi una tenda alla veneziana.
è un panorama color ossidiana.
Quel cielo tagliato a fette.
Puoi immaginarlo, se vuoi
-cucito, rattoppato-
ma non puoi sentirlo vivere
sulla pelle. Come me.
Io lo distinguo, sì. Lo vedo. Così.
Ma la luce filtra lo stesso.
E sento. Sì ti sento. Così.
È malinconia quell’azzardo
di labbra a sfiorare il seno
o è ricerca di carezzevole tepore?
È inverecondia lo scollinare
il declivio o è ricerca di linfa nuova?
[quel cielo di ossidiana stasera
ostile volta -tagliata a fette-
quel desiderio rimasto lassù
testimone malinconico
di un tempo immaginario,
ha il colore di trasognato amore]
Ma l’urlo filtra lo stesso.
Potresti sentirlo anche tu. Dopo.
Se tu avessi una tenda alla veneziana.
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