Una ventata di vita *

 
Nel voluminoso bagaglio di cose che la vita mi ha elargito – sogni, sorrisi, baci ed anche lacrime - porterò con me, fino alle ultime stazioni del mio viaggio, i loro volti di bambini-non-più-bambini, i loro sguardi teneri e ribaldi appena emersi dall’età dell’inconsapevolezza o già inquieti, obliqui, carichi di un dolore che non ha nome, di domande inespresse.
Saranno nel frattempo fatalmente svaniti i loro nomi ma non il conforto di essere sopravvissuta (chissà?) nel ricordo di qualcuno: forse di quella triste adolescente che affidava ad un tema la confessione della sua pena di orfana precoce o del ragazzino tutto lentiggini in ansia (ah, le ansie dei quattordici anni!) per i primi esami della sua giovanissima vita…o di quello che, per tutti, era il peggiore ma forse era solo uno che si era smarrito .
 
Una ventata di vita siete stati, ragazzi! Balsamo insospettabile per le mie ferite, lungo messaggio in bottiglia da srotolare pian piano negli anni che verranno.
Quelli dell’ombra e dell’attesa.
 

* (versione in prosa di un brano poetico gìà pubblicato su RV)