Oh Clara,
sei cagione di progenia,
genitrice indiscussa.
Madre.
Rigonfi il seno d’amore.
Dai turgidi capezzoli gode nutrimento.
Sei madre
A calmare il sopore del sonno,
austero, talvolta provocatore di ansie
scisse in paralisi e discinesie.
I tuoni, gaudi canti diventano.
L’aria stantia d’angoscia profuma ora di rose grazie a Clara.
Sei amica
A smorzare la sete,
a conciliare le beghe della mente.
Dal cupo piagnisteo al piacere di un sorriso.
Hai il dono della comprensione,
lungi da empatia gratuita.
Sei amante
Con la movenza sincopata del corpo
Balli un erotico tango a tratti d’amore a tratti di sesso,
o entrambi fusi in un unico amplesso
Del suo strumento sei l’artista.
E bevi dal calice delle sue frenesie.
Sei figlia
tra le sue braccia
madide di protezione.
ti avvinghi agli incavi del suo affetto.
[Volevo taggarla come antologiadei soci, per partecipare alle cinque poesie, ma mi scocciava perchè ancora non ho mandato i soldi]
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