Scritto da © voceperduta - Ven, 08/05/2015 - 12:23
Di peso, su drappi fiorati
stendo scosse tramontane
che violentano il pensiero.
Non ho mai reso la luce
di begonie addormentate,
capitomboli innocenti
nei tramezzi della vita.
Dell'indomito giacinto
è il fortore che mi scuote;
la costanza dell'impresa,
di sfiorare vette estese.
Nella palma, resoconto
degli inverni, sguardo
chino all'orizzonte fra
timori già annunciati.
Rimostranze e giorni
attesi, da narcisi che
confessano, i dolori
d'ogni schianto.
Resta illesa la viola
il pensiero che non teme
le folate clandestine di
un capitolo insondato.
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