E' questa, mia madre
quella a sinistra, vicino al ramo di salice
vestita di seta autarchica, verdolina
a fiori tropicali lillà,
lunghette svasata appena sopra la caviglia
e le scarpe di vernice col laccetto
che sembra un giunco, tanto è incurvata.
Coi capelli mossi ribelli tanti,
biondo pannocchia, diceva lei ridendo,
con le efelidi sulla pelle chiara
che non poteva esporre al sole
le parava col cappello di paglia a larga falda
dal nastro in tinta col vestito
che qui, noncurante, tiene appeso alla spalla
con fare divistico
il capo leggermente reclinato
l'espressione in un sorriso fatale,
da scena.
L'ho visto davvero quel cappello,
schiacciato tra la biancheria ricamata,
del prezioso corredo
quasi un cimelio della fanciullezza
che non perse mai.
- Blog di Bruno Amore
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