Scritto da © Franco Pucci - Lun, 23/03/2015 - 15:41
Liberavo l’istinto pur se m’aprivo al sogno
e le toppe sui ginocchi e i graffi dell’anima
poi a primavera sul prato davanti a scuola
polmoni tesi al sole parevano senza eclissi.
Questo lascerei scritto su un piccolo foglio
con la scrittura malferma a me appiccicata
come i passi incerti saluto delle primavere.
Lì troverai i versi -il nocciolo di quel cuore-
che ha sognato la magia proprio lì, dietro
l’angolo, sotto la conchiglia, sulla sua pelle.
A te amore lascerei il gioco delle tre carte
-consapevoli che la fortuna ha già bussato-
ma è una mano vincente non puoi perdere
-tu- sai dove si nasconde la regina di cuori.
[conto le biglie di vetro nel taschino, ancora
sfrecciano veloci ramarri dalla gola azzurra
con la coda ritta come spada fendono l’aria]
e le toppe sui ginocchi e i graffi dell’anima
poi a primavera sul prato davanti a scuola
polmoni tesi al sole parevano senza eclissi.
Questo lascerei scritto su un piccolo foglio
con la scrittura malferma a me appiccicata
come i passi incerti saluto delle primavere.
Lì troverai i versi -il nocciolo di quel cuore-
che ha sognato la magia proprio lì, dietro
l’angolo, sotto la conchiglia, sulla sua pelle.
A te amore lascerei il gioco delle tre carte
-consapevoli che la fortuna ha già bussato-
ma è una mano vincente non puoi perdere
-tu- sai dove si nasconde la regina di cuori.
[conto le biglie di vetro nel taschino, ancora
sfrecciano veloci ramarri dalla gola azzurra
con la coda ritta come spada fendono l’aria]
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