Happening di fine inverno in un bar di periferia

Aspettava un giorno di pioggia
un altro come questo che i singhiozzi sono di felicità-diceva tra se e sè nel 1994 -
e, in effetti, m'aveva visto passare di corsa con la Renault 5
accostare perchè non ammazzassi la lucertola sul cardo
e brindare con le puerpere di giugno
 
Sentivo il morso di lupo nelle visceri di padre
e le rane venir fuori dal rifugio di bolle trasparenti
tutte annunciare che l'happening era in quel bar
e che i ragazzi della scuola guida sarebbero arrivati alle quattordici
e che i panini facevano davvero schifo
si, si avrei chiesto anche del WC e atteso invano che s'aprisse la porta
 
la forza del sistema cuore-mente-stomaco 
contro  la futilità dei cardellini dunque 

 

Tutto l'impegno fu tirato  fuori all'ora delle brioches
con lacrime di formaggio che colavano dal ketchup
mai vista l'imitazione di Cristo storpiata così
mai vista una lacrima battere cosi potente su una guancia
tutto l'oppio del canto d'amore al compagno di cova
e strida di gazze e sassofoni nelle  marmitte e auto fracassate

 

Tutte le dipendenze sciocche che avrei stabilito, le mancanze le carriere
vennero fuori e battevano sulla guancia
risalivano i pendii della fronte mischiandosi a pie donne
come parole che cercavano il senso di stare sul golgota
vestita da ragazza così
con l'orecchino di perla ed il Samsung poggiato al silenzio
 
Nessuna più domandava, tutte che tiravano fuori una veronica
tutto perchè ad un certo punto bisognava decidere se ascoltare
la pioggia battente ed il vagito dei fiori appena nati
o l'insistenza di lacrime ed il loro scivolare sul mento sul ketchup
fin dentro la vocazione a far parte di croci 
 
E di mezzo
la ragione a sfumare la pioggia
in acqua che cade e bolle che si rompono
togliere hashish dal lamento battente