Scritto da © Franco Pucci - Dom, 09/05/2010 - 02:03
dedicata a mia madre
mi manca il tuo sguardo
a volte un po’ severo
che dolce mascherava
il tuo umore nero
mi manca la tua voce
distrutta ormai dagli anni
di troppo fumo usato
per non provare affanni
mi manca la tua mano
passata tra i capelli
la tua benedizione,
per i miei giorni belli
mi manca il tuo silenzio
la tua discrezione
il tuo pudore innato
copriva ogni emozione
mi manca ancora adesso
il tempo del perdono
mentre mi crescevi
e non diventavo uomo
mi manca l’espressione
mutata all’improvviso
per sciogliere il mio errore
aprendoti al sorriso
ora che invecchiando
man mano ti somiglio
mi manca da morire
quel tuo chiamarmi figlio
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