Scritto da © Anonimo - Ven, 07/05/2010 - 12:51
Sulla guancia del monte, per venire al querceto
Sale con fatica l’acciottolato cronico ad un passo.
S’inebria al sole un sasso
e toglie ardore alle schiene avanti.
Si sopravanzano
radici a fior di scarpa:
l’ortica franca della notte da ier’sera
rende all’ombra auspicabile un riposo.
Se si volesse dormire,
sarebbe in piede a queste barbe.
Dita a guanciale sulla pelle, ci dovrebbe il monte
scostare
i suoi peli di legno.
Stemmo distesi a curva della terra,
dove ci chiama al cuore.
Piesse dell'autore: è venuto in un minuto. Scusate le imperfezioni: sto imparando ancora e non finirò tanto presto. Se non piace, abbattetelo... altrimenti, ab'battete le mani!
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