Scritto da © Barbara de Haviland - Dom, 21/12/2014 - 19:14
Dovrei imparare a cercarti
nell'ululo lamentoso del vento che irrompe
accecando di colpo la mia stanza
Ora riposo immergendo sotto le ciglia strette un volto
E non ci sei tra le lenzuola profumate di pulito
quelle di cotonina azzurra lisce come luce di lampi
Tra le gambe, nelle buie notti di accecante licantropia
Sul far della mente al canto del gallo.
Non sei nei fazzoletti di seta impregnati di dolore
Non sei nei fazzoletti di seta impregnati di dolore
nella bocca dello stomaco affamato
e in orgasmi di sabbia rovente
e in orgasmi di sabbia rovente
Dovrei imparare a cercarti
nell'ululo lamentoso del vento che irrompe
accecando di colpo la mia stanza
O farti scivolare e impennare tra i pensieri come un doloroso stupro
dal quale non torni se non ti convinci che era solo un incubo
Ora riposo immergendo sotto le ciglia strette un volto
nell'angolo capovolto di Morgana che rifrange l'illusione
Maledetta!
Perché ti cerco nella ferocia delle immagini?
Io so che è solo per punire la stolta mia ignavia
Il non poter più passeggiare su oblique latitudini
sospese sul tuo corpo che profumava di pioggia di passione
sospese sul tuo corpo che profumava di pioggia di passione
di senape e spezie piccanti come piccante era la tua lingua
sulla quale poggiavo ancora, le mie labbra smaniose.
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- Blog di Barbara de Haviland
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