Scritto da © gatto - Mar, 09/09/2014 - 23:08
Poi nell'aria senza fiato l'ho incontrato
vestito d'azzurro e giovanissimo
nell'aura del soriso della sua poesia neoromantica.
Era disteso sul prato di un appuntamento
casuale, presenza che entrava nelle mura
della mia vita pari a una gioia senza ombra di dolore,
senza di sangue goccia o lacrima,
gli dissi sillabe e lui rispose con una voce chiara
su qualcosa che non poteva avere termine,
una speranza verde come quel prato contiguo
alle sue parole:-E se vorrai potremo fotocopiare
questa giornata di redenzione nel volo dei
passeri ai quali pensa Dio come a noi,
potremo parlare di poesia e scriverla con mani
battezzate dal fresco di acque di ruscello-.
Così disse Paolo e come un'ombra disparve
lungo il sentiero campestre, cogliendo rose rosse,
per la sua icona da adornare, per la sua ragazza
da riconquistare, lungo il filo di una storia
in cui ero entrato.
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