Scritto da © Ezio Falcomer - Ven, 20/06/2014 - 20:09
Ascoltare la pancia
nell’ora fatta di banalità,
gli intestini della mente,
i flussi di illusioni del passato e del presente;
anticipare quelli del futuro.
Come giocattoli si comprano e poi si rompono,
e noi spinti dell’eterno flutto
di un qualcosa di nuovo
per coprire l’angoscia del niente.
Che è proprio il niente il selvaggio
giocattolo con cui giocare,
la belva da affrontare e da ammansire.
Il niente di speciale di questo preciso momento,
la vulnerabile umanità
di un’ora in/Significante.
nell’ora fatta di banalità,
gli intestini della mente,
i flussi di illusioni del passato e del presente;
anticipare quelli del futuro.
Come giocattoli si comprano e poi si rompono,
e noi spinti dell’eterno flutto
di un qualcosa di nuovo
per coprire l’angoscia del niente.
Che è proprio il niente il selvaggio
giocattolo con cui giocare,
la belva da affrontare e da ammansire.
Il niente di speciale di questo preciso momento,
la vulnerabile umanità
di un’ora in/Significante.
La gaia scienza di varcare
tutte le porte di ogni perdita,
oltrepassare la trincea dell’angoscia mortale
per soprav/Vivere ad ogni perdita,
prima della Perdita irrevocabile.
oltrepassare la trincea dell’angoscia mortale
per soprav/Vivere ad ogni perdita,
prima della Perdita irrevocabile.
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