Scritto da © Bruno Amore - Mar, 20/05/2014 - 16:24
Porterò un cero alla Madonna
se questa spina che mi punge dentro
toglierà, finalmente, dal mio petto.
Senza requie m'aggiro torvo
da quando, deluso, irato
scesi, senza voltarmi, da quel letto
che s'era fatto un rovo
un nido di livore, non d'affetto.
E sono lacrime, spero piova
quelle che corrono sul viso
non serve fare altro, andare via
o su pensieri profondi stare assiso.
Non lei, mi manca, quella vita
passo i miei giorni
a guardar giù da un parapetto
cerco di capire quanto voglio
che torni o non ritorni, cosa aspetto;
alle volte, pure se m'imbroglio
sento d'essere una casa senza tetto.
Delle stelle in cielo godo l'abbaglio
una pausa, come l'onda stracca a riva
un ricordo, un lampo, uno spiraglio
ma sono legato a quel tempo, ho nostalgia
di quell'età, che consumata tutta
mi lascerà cavo come l'apatia.
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