Scritto da © Nievdinessuno - Mar, 22/04/2014 - 15:16
Immagini...
Catene ai polsi, lunghe mezzo miglio
li stritolano
portando via il soffio dal polmone sinistro,
fatica a chiamare il nome
con una voce rauca
e gettata poi in un secchio di cicuta
profondo quanto un pozzo infinito.
Si cercano grumi di lungo, pesante dolore,
ama slacciarsi dalla gola
e finire in cura nello stomaco,
dove per gioco o per maledizione
cadi e ti rialzi, poi cadi
e sai più di chi non sei stato mai.
A quel punto, l'ultimo osso di una preghiera smarrita
promette alle tue gambe
la resurrezione dei nervi,
ma crollano, avvizziti, e dimenticano
i movimenti di una bambina,
le avevi insegnato
a volare con gli occhi,
incidere col cuore, e cucire con l'anima
ogni abbraccio accanto a te.
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