Scritto da © pedronessuno - Sab, 19/04/2014 - 12:52
Il mio posto è il 2C. Accanto a me c'è una ragazza. È bionda, capelli corti. Un cappottino colorato. Scrive al cellulare. Quando si è seduta non mi ha salutato. Per lei è come se non esistessi. Ora sembra stia parlando con il fidanzato, al telefono. Ride. Ha una borsa rossa e la pelle profumata. Si muove tutta agitata, non trova una posizione comoda. Vorrei chiederle: qual è la tua fermata? Ma sono certo che mi rivolgerebbe uno sguardo diffidente: io per lei non esisto. Io sono un sedile occupato, una scocciatura passeggera.
Ma non ho bisogno di chiederle nulla.
So esattamente fino a quale fermata è valido il suo biglietto. E so anche che non ci arriverà mai, fino là.
Il paesaggio si srotola davanti ai miei occhi attraverso il finestrino del vagone. Ho sempre odiato i paesaggi. La luce è dolce, un barattolo di miele versato sul mondo.
Elena Bauer, questo è il nome della ragazza accanto a me, non si accorge che le cose troppo belle possono essere anche crudeli. Lei è giovane e non sa nulla. È arrogante come può esserlo solo chi sia stato risparmiato dall'orrore del mondo.
Fino ad oggi.
Ma sarà solo un momento. Spaventoso, ma rapido.
Dovrebbe ringraziarmi: la salverò da tutto il dolore che le avrebbe riservato il futuro.
Nel vagone la luce si spegne, nello stesso istante in cui il treno entra in galleria e rallenta.
È il segnale, devo essere rapido e preciso. Io lo sono sempre.
Io sono una serpe e ingoio le mie prede.
Elena Bauer fa ancora in tempo a scorgere il mio sorriso, mentre mi volto verso di lei.
Poi scende la notte sul viso prezioso.
La bacio, veloce e improvviso, per puro divertimento. Sarà il mio sapore a fermare le sue labbra. Lei sembra sconvolta. Ma è un attimo, poi faccio quello che devo e le tenebre diventano immense per tutti.
Ma non ho bisogno di chiederle nulla.
So esattamente fino a quale fermata è valido il suo biglietto. E so anche che non ci arriverà mai, fino là.
Il paesaggio si srotola davanti ai miei occhi attraverso il finestrino del vagone. Ho sempre odiato i paesaggi. La luce è dolce, un barattolo di miele versato sul mondo.
Elena Bauer, questo è il nome della ragazza accanto a me, non si accorge che le cose troppo belle possono essere anche crudeli. Lei è giovane e non sa nulla. È arrogante come può esserlo solo chi sia stato risparmiato dall'orrore del mondo.
Fino ad oggi.
Ma sarà solo un momento. Spaventoso, ma rapido.
Dovrebbe ringraziarmi: la salverò da tutto il dolore che le avrebbe riservato il futuro.
Nel vagone la luce si spegne, nello stesso istante in cui il treno entra in galleria e rallenta.
È il segnale, devo essere rapido e preciso. Io lo sono sempre.
Io sono una serpe e ingoio le mie prede.
Elena Bauer fa ancora in tempo a scorgere il mio sorriso, mentre mi volto verso di lei.
Poi scende la notte sul viso prezioso.
La bacio, veloce e improvviso, per puro divertimento. Sarà il mio sapore a fermare le sue labbra. Lei sembra sconvolta. Ma è un attimo, poi faccio quello che devo e le tenebre diventano immense per tutti.
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