son io.. | Poesia | Laura Pompeo | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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son io..

sono io.jpg
son io..

L’amore infinito. L’amore mirabile.
L’amor sconosciuto che un dì si presenta
sovverte la misura dell’ inconcepibile.
Il mai immaginato, diventa plausibile....
E’ un dono grandioso farne esperienza,
avere coscienza di tali emozioni
sentirne il profumo.. tastarne l’essenza,
meraviglia e stupore, della fascia più intensa
colorano vita di gioie e speranza
Se solo sparisse, del tutto annullato
quel piccolo neo, quella nota stonata
che è solo tenue ma è dissonanza.
Da ansie, paure e da dubbi è formata
veleni letali che portano a dire
“ non è forse meglio poter farne senza?

So che è banale quanto dirò
Trito e ritrito in mille poesie
quello è l’amore del palpito al cuore
dai freddi sudori e da testa che duole
ci vuole pazienza, forza, costanza

Allora va bene, non sono capace
so solo mostrare quanto io soffra
Senza fermarmi neanche a pensare
che è poca cosa quanto io offra
Va bene l’ho detto non è cosa mia
Pretendere altro sarebbe follia ..
Ma, son presuntuosa. Io, voglio di più
Non so se sia giusto o solo, ciò, sia
semplicemente la mia malattia …

Da rabbia e da stizza non sono immune
la rabbia e la stizza mi fanno loquace
Ma ora che leggo tutto lo scritto
Più adatto è dire che mi fan logorroica
comprendo che, la lettura integrale,
richieda di avere un’anima stoica …

Cosa vuoi farci la Vita è feroce
Tradisce beffarda e riserva una croce
inaspettata e attraente all’impatto …
La vita è una belva bendata e vorace
poi si dilegua e non dà alcun aiuto.
Crudele, sovverte ogni tua pace.
Poi, lascia che tutto vada da se
ti mette dinanzi ad impatto funesto
come è il caso di incontrare una così,
una come me.
Ti struggi d’angoscia e ti domandi …
In cosa ho fallito per meritare questo?

Son falsa ed ipocrita,
malvagia ed ignobile
mistificatrice, beffarda, egoista
mi mostro gentile e offusco la vista.
Non sono mite,
sono gretta e meschina
intollerabile e infrequentabile.
Qual è il motivo d’essere tale
non lo conosco nemmeno io
non sarà forse che … son senza Dio?
Per ogni aggettivo da me elencato
nessuno può battermi … detengo il primato
Con dolci occhi verdi e falso sorriso
simulo, fingo, confondo e mento
persuado a conoscere il Paradiso,
con l’unico fine dissimulato
di fare del male e donare sgomento

E invece è solo, merce che ostento
così da arrivare a circuire
vittime, forse predestinate,
ma che, comunque, scelgo con cura
da manipolare senza paura,
Ingenui viandanti che passano a tiro,
misere anime senza struttura
da illudere facile e levare il respiro.
Son furba io, non mi impegno mica
in gravosi confronti di maggior levatura
È molto più comodo e divertente
Puntare una vittima tra tanta gente
Ma più di tutto mi piace un sacco
Quando, infine, posso dar scacco.
Nel far del male, io, mi delizio
passano gli anni e non perdo il vizio
Per me è pane con linfa vitale,
distribuire quanto più posso
parole insidiose che facciano male,
che picchino duro fin dentro l’osso
che possano offendere in modo sottile
anche il midollo di chi ha il cuor più gentile.

Non ho pazienza e nessuna coscienza
So usare la lingua con impertinenza
Mi è stato detto senza esitare
Che mi si sarebbe dovuta tagliare
Esisto anche in versione onirica
E anche coi sogni uso un modo scorretto
Si, per riserva … ne devo tenere
Almeno tre quattro nel cassetto
Son come gli amanti che fanno soffrire
quindi si impone di sostituire …
Se non realizzo non c’è problema
Supero il flop grazie al cinismo
In vero dico che mi sento inebriare
Di godimento fino all’orgasmo
Quando bastono fino a fare inkazzare
Con lo spietato e mirato sarcasmo.

Ora sapete il peggio di me
Son poca cosa, io, miserabile.
Chiunque s’indigni è meglio che taccia
e che, piuttosto, veda ammirevole
Il fatto che io … ci metta la faccia.
Son proprio così: piaccia o non piaccia.
Non sono sincera,insistere è vano
il dono migliore che ci si può fare ..
.. lo dico piano
È star-mi lon-ta-no.
Ma … un pregio io ce l’ho indubbiamente
E’ quel sapere usare indulgenza,
verso me stessa, sicuramente,
poi verso gli altri, all’occorrenza.
Quegli infelici, son peggio di me.
come quando, basita all’estremo,
indulgo, mentre mi sto interrogando
su dove risieda la spiegazione
di alcune azioni di certa gente.
Se siano per pura cattiveria
oppure anche, o solo, del tutto,
per grave carenza d’intelletto.
Non sto scherzando, è cosa seria.
Quale che sia la situazione,
lanciare moniti o giudicare
non è di certo una mia mansione
lo stabilire per tali individui
con cosa debbano espiare.
Io credo che, sia ben adeguata
la circostanza che li condanna
a passare il resto del loro vivere
Insieme a .. se stessi, esempio di vipere.
Non è colpa loro … Non hanno da fare …
Immersi in profonda orribile noia
L’unico svago e di disturbare
per minacciare degli altri la gioia.
I poveretti non hanno saputo
Che poi la vita è comunque una ruota
Sia per chi sembra sia più che appagato
E sia per quelli che ce l’hanno vuota
Come il cinese sul bordo del fiume
Posso aspettare di vederne passare
La carcassa insieme al suo lerciume

Auguro loro un duraturo sollazzo
e se mi scusate il volgare linguaggio,
io vorrei esprimere la mia opinione,
indipendente da ogni lignaggio
riporto il plebeo luogo comune
e dico:

Son solamente teste di cazzo!

© Laura Pompeo

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