Scritto da © Francesco Andre... - Gio, 10/04/2014 - 06:15
SILVIADE (Le fantasie dell'anima/Kimerik 2009, ammesso in Biblioteca Vaticana)
-Silvio tirato a lucido sembra di cera... cave solem qui omnia liquefacit!
Silviade (2a parte)
… per cui ampiamente ce ne frega che “Luca era gay”!
Dal teatro Ariston al casinò municipale il passo è breve e qui in tema di giochi, per l'immoralità dilagante, al poker non si parla più di coppia vestita ma di coppia denudata anche perché il texano, come il black jack e la roulette, ti spoglia di ogni cosa materiale e ti compromette la materia cerebrale.
Tornando adesso agli uomini veri, con certi attributi tra palle e palloni, magico condottier Silvio, tu che hai ordinato all'Italia di risorgere, cerca comunque di preservarci da ogni male, insegnandoci come sfuggire ad ogni umana tentazione.
Su questa strada, credo, hai fondato “il popolo della libertà”, dando così potere, da buon pater familias, a tanti giovani di belle speranze, tutti in prima fila (brava Arisia, con il tuo look evocativo e la tua canzone che punta all'eternità, hai capito tutto della vita) dal cui volto illuminato traspare l'amore per la verità, al grido di libertà con la premura della fraterna uguaglianza, vera regalità dell'umana alleanza... cugini transalpini il vostro motto è grande.
Venendo, infine, a noi due, caro presidente, ti auguro di dilettarti sempre con l'imprenditore musicale e mio compaesano, il melodioso Apicella, che tanto bene ti canta e... ti dovrebbe suonare per aver tanto turbato la tua gentile signora, a lui mi raccomanderò per la tua conoscenza.
In ambito familiare, pertanto meriti, anzi entrambi meritiamo un appunto che non ci fa e non ci rende onore.
Parimenti, infatti, da più tempo (pur prodigandoci per la pace mondiale) con le nostre gentili consorti non abbiamo più la benché minima intesa. In riferimento filiale, invece, tra noi due
c'è gran differenza e chiara evidenza con i tuoi figli che stravedono per te (anche per i beni materiali!) mentre i miei non mi vedono proprio, perché da pessimo giocatore (purtroppo di natura perdente), tra poker e black jack, schedine e bollette (mai ne azzecco una neanche per errore!) posso loro trasmettere solo il bene spirituale che realizza, ahimè, preghiere, digiuni e astinenze, e neppure una buona dieta!
Se parlo poi delle mie scritture che mi renderanno giustizia almeno come buon padre, da figli rispettosi diventano prima timorosi (per il mio disturbo bipolare), poi dispettosi e infine tanto nervosi, mandandomi finanche a quel paese.
In tema caratteriale è un mio grande onore, di cui meno vanto, somigliarti tanto, a cominciar dall'arroganza per cotanta stessa altezza, per cui necessitiamo di due Vespa per l'ascolto e due vesponi per farci tacere!
La verità è che siam presi, pregni e pervasi di noi stessi (non certo esaltati) e, così, sull'illuminante e altisonante traccia dell'“ipse dixit”, dopo Pitagora e Aristotele, ormai ci siamo noi!
Da presidente, intanto, tu rappresenti il referente del popolo italiano, mentre io, scrittore illuminato, sono il referente del popolo celeste, viaggiando da tempo con scorta alata e almeno qui, una volta tanto, ti batto... ma solo in fantasia!
Per inventiva e intelligenza, intraprendenza e lungimiranza, non hai rivali al mondo e te lo dico
in nome dei napoletani, mostri di inventiva e inventori di mestieri. Senza alcun dubbio tu sei il Berlusca... one (number one), devi solo temere Maiello quando si trasforma in Mai Quello, tipo dottor Jekill e mister Hyde!
Sommando, poi, poteri a poderi, sei l'uomo più potente al mondo, dal momento che qui in terra rappresenti l'unico premier ad avere il dominio anche dell'informazione alla faccia del conflitto d'interessi.
Ritornando adesso alla sintonia e alla simpatia con noi napoletani, ancor più dal tempo della monnezza (urbana nettezza per umana nefandezza e insana ricchezza per materiale pienezza), nel nome di Silvio devoti e fedeli siam davvero fieri di essere proprio a tua immagine per simpatia e ironia, e simiglianza per musica e pallone, e addirittura tuoi degni discepoli per mestiere da formidabili venditori!
Tu vendi, infatti, tutto e tutti, noi facciamo finanche i pacchi vendendo così le pietre, giammai
Di Pietro, duro di comprendonio e anche al palato, più delle stesse pietre!
E' davvero difficile da digerire ma, comunque, è di intelletto fine. Venne, ahimè, folgorato, ma fu subito illuminato sulla via della magistratura (scarsi valori, meglio l'Italia dei valori!) e sacrificato così sull'altare della patria al servizio degli umili, dei poveri e dei perdenti, ma pure rifugio dei peccatori presi dalla tentazione di parlar e dir male (avverbio e sostantivo!) senza nessuna intesa e solo per partito preso.
Commovente Tonino,
più bello e novello vota Antonio,
vota Antonio (lungi dal mitico Totò),
gran simpatico (non è il sistema nervoso,
la sua irritante ripetitività te lo fa venire),
dizione Biscardi (entrambi, da pugili
provetti, fanno a pugni con il dizionario
e spesso lo mettono ko!), ti dobbiamo,
però, davver tanto per mani pulite e tanti
mariuoli, ma per lo sporco verbale
e lo scontro frontale ci basta la monotonia
del grillo parlante seppur senza voce!
Come ben vedi da sempre amo l'ironia, delizia di ogni armonia, quando vi è pace interiore ed il presidente Obama, seppure abbronzato, risplende nello splendore con il fulgore del suo candore ed io, in questo campo, sono un vero intenditore.
Presidente nostro,
che sei così potente in terra
sia fatta giustizia secondo la tua volontà
come in parlamento così in tribunale
secondo le leggi del tuo governo.
Dacci oggi il tuo impegno quotidiano
a risolvere i nostri tanti problemi
di sopravvivenza per la nostra indigenza
e liberaci, tu che tutto puoi,
oggi e sempre nei secoli,
dalla ièlla dell'anno zero e dal parimenti
nefasto e perdente tris di zero,
perché un santo d'oro e un marco scaduto
dopo molti travagli non valgono un bel niente,
specie se avallati da un sinistro vignettista
contro cui è lecito ogni volgar scongiuro.
E rimetti a noi i debiti scongiuri
e non certo i nostri debiti
per il maleficio dello spergiuro.
Amato presidente, da tempo il tuo destino si intreccia con centravanti di gran talento (Van Basten e Weha) e si incrocia a Napoli, per cui il sottoscritto, con il 9 sulla schiena, guiderà l’attacco della patria terrena alla conquista dell’universo, dove ha sede lo spazio splendente, illuminato da tempo infinito e dove da tempo remoto aleggia la vita.
E così dopo le fantasie dell'olandese danzante, assisterai alle follie del napoletano volante, il più forte attaccante di tutti i tempi, ineffabile ed imprendibile centravanti alato che, dall’alto ispirato, nella sua splendida veste di pilota e poeta dell'anima, ti immortalerà.
La storia adesso è un abito da cambiare, non ti contiene e ti va stretto, la leggenda, invece, con la sua gloria ti spetta e la pace mondiale davvero ti aspetta.
Non temere alcuna contesa, sarò sempre al tuo fianco e, di comune intesa, ti mostrerò la strategia per questa grande e mirabile impresa!
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