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Sicàr

Si parò gli occhi con la mano guardando verso il monte sacro, a ponente, poi abbassò lo sguardo verso la sua ombra inesistente, pareva appena una virgola che accompagnava ogni passo. Non era l'ora consueta per il pozzo, ma lei voleva sfuggire le malelingue, allontanarsi dagli occhi della critica, dai sussurri delle comari.  Era ormai nei pressi quando si accorse di lui : era seduto, i gomiti sulle ginocchia e il capo reclinato poggiato sulle mani, l'immagine di un viaggiatore stanco.   Pensò di tornarsene a casa, ma aveva bisogno dell'acqua, sperava che l'uomo fosse assopito e si avvicinò al pozzo;  nel silenzio del mezzodì il rumore dello sciacquìo dell'acqua raccolta e versata nella brocca risvegliò l'attenzione dell'uomo, la guardò e le chiese da bere.  Si volse turbata intorno, lei, prima di rispondere: un uomo e per di più erede dei 'ritornati' le rivolgeva la parola, prese coraggio e ribattè, forse con un tono un po' provocatorio - Tu chiedi da bere a me, che sono samaritana? - Lo sguardo dell'uomo era benevolo, ma la confondeva - Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva. - Sorrise, lei, alla risposta, e gli chiese come avrebbe potuto mai attigere alla profondità del pozzo, eredità di Giacobbe. Ed egli: -Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna. - Sorpresa s'immaginò di non avere più l'impegno quotidiano della raccolta dell'acqua, era qualcosa che aveva il sapore di magia, chi era mai quest'uomo che gliela offriva?  Forse voleva solo prenderla in giro, aveva bisogno di una conferma, e gli chiese di dargliela, quell'acqua miracolosa.  Scosse piano la testa, lui, chiudendo appena gli occhi: -Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui. -  Lei torse le mani intrecciate sul ventre, un imbarazzo la prese, chinò lo sguardo confessando che non aveva marito. E lui le sorrise - Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero.-  Si sorprese, lei, della semplicità della verità che le veniva esposta, senza il peso della critica o del giudizio, di come le avesse letto nel cuore e pensò di avere di fronte un profeta, e gli chiese qual'era il giusto posto dove adorare Dio, indicando il monte Garizin con una mano e l'altra verso Gerusalemme.  - Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità.- Nacque in lei il dubbio che  fosse lui il Messia, si morse le labbra, e un'inquietudine le si allargava in cuore, poi lo chiese, e lui -Sono io, che ti parlo. -  E mentre lei digeriva quella notizia sorprendente sentì rumore di passi e voci che si avvicinavano, abbandonò la brocca colma e corse in città, e nel tragitto pensava alla testimonianza di cui era investita, lei, peccatrice, a rivelare agli altri la Verità delle Scritture. E si sentiva leggera...

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