Scritto da © maria teresa morry - Sab, 15/03/2014 - 23:55
Ieri a Venezia, la casa editrice Marsilio, sempre all' avanguardia in materia di editoria locale, ha presentato un importante evento editoriale: l'edizione nazionale delle opere di Carlo Goldoni, frutto di una collaborazione scientifica di tre studiosi eminenti, delle Università di Venezia, Siena e Napoli. Questi professori, con altri collaboratori, hanno lavorato circa un ventennio sulla filologia di Goldoni, con attenti confronti critici delle varie edizioni delle sue opere teatrali ( non ci crederete ma Goldoni non ha lasciato manoscritti teatrali e spesso egli stesso modificava con gli attori i propri testi, svariate volte, anche interferendo con italianismi laddove usava il dialetto). Il lavoro finale ha portato alla luce un Goldoni di dimensione non solo sovra Veneziana, ma di certo di levatura Italiana (moltissimi i suoi contatti con altri intellettuali italiani, di cui molti Napoletani) e internazionale, dovuto al suo lungo soggiorno in Francia. Sono stati messi in luce gli stretti rapporti di Goldoni con l' Illuminismo ed anche una sua insofferenza per certi ambienti veneziani dai quali si sottrasse partendo per la Francia, dove come noto soggiornò circa vent'anni fino alla morte. Il Goldoni, inoltre, risulta un grande innovatore del teatro anche dal punto di vista della collaborazione tra autore ed attori. Di tutto ciò si è parlato ieri sera, 14 marzo 2014, in sede universitaria a Venezia, in un pubblico incontro con questi curatori dell' Opera. Tra i più importanti studiosi europei di Goldoni appare la prof.ssa Marzia Pieri dell'Università di Siena che ha parlato diffusamente delle peculiarità di scrittore del nostro eminente concittadino. La prossima fatica di questi autorevoli studiosi riguarda Les Memoires, con un lavoro di collaborazione con gli studiosi goldoniani francesi. Direi che è emerso un Goldoni geniale, di portata internazionale. Fa molto piacere sapere che egli è ancora oggetto di studio e lui stesso portatore di novità nel mondo culturale del suo tempo. Unico neo: malgrado la pubblicità dell'incontro, pochi venexiani presenti....dopo non ci lamentiamo eh? ( ma questo lo dico ai veneziani di Rosso).