Scritto da © Raggiodiluna - Lun, 17/02/2014 - 02:49
Oggi ho dato uno sguardo ai miei armadi: dentro c'è tutta la mia vita, sono andata in cerca di qualcosa per un'amica che vuole vestirsi da ''Vedova Allegra'', siamo quasi a Carnevale.
Tutto è iniziato ieri, eravamo state presso una sartoria famosa per abiti da teatro, un mondo fantastico dove con un giro di occhi ho visto passarmi davanti la "Storia'' rappresentata nei costumi d'epoca.
Tutto è iniziato ieri, eravamo state presso una sartoria famosa per abiti da teatro, un mondo fantastico dove con un giro di occhi ho visto passarmi davanti la "Storia'' rappresentata nei costumi d'epoca.
Guai a sbagliarsi nel chiedere, gia il solo dire: Medioevo, aveva autorizzato il costumista a farmi sentire un'ignorante.
- Scusi signora: Ma di quale Medioevo parliamo?
Se parliamo del periodo sotto la dominazione spagnola, allora è questo, in altro periodo allora potrebbe andare l'abito di Giulietta!
E se provassi quello del Can-can?
E se provassi quello del Can-can?
-Scusi signora, ma del primo o secondo periodo?
- Perchè il primo è senza spacco!
Oh! My God! ( Oh, mio Dio! )
Oh! My God! ( Oh, mio Dio! )
Mi son sentita smarrita, ogni epoca era affollata da modelli diversi, le influenze culturali e le varie dominazioni, avevano cambiato immagine attraverso il vestito.
Dopo aver girato in lungo e in largo per quei corridoi pieni di manichini, continuavo a rimuginare dentro me: Vedi! Il valore della Storia, la rappresentazione di un'epoca, come noi l'abbiamo segnata con il nostro modo di vestire.
Dopo aver girato in lungo e in largo per quei corridoi pieni di manichini, continuavo a rimuginare dentro me: Vedi! Il valore della Storia, la rappresentazione di un'epoca, come noi l'abbiamo segnata con il nostro modo di vestire.
La nostra vita dentro gli abiti per darci un'identità, per essere distinti.
In un modo meno offensivo possibile, ci congedammo dal costumista che credo non avesse chiaro il perchè eravamo andate li e perchè adesso ce ne stavamo andando.
Domani guarderò nei miei armadi - dissi!
Io non butto via niente, ogni cosa contiene il mio vissuto e disfarmene è come voler cancellare parte di me.
Eccomi davanti alla mia ''Storia':
In un modo meno offensivo possibile, ci congedammo dal costumista che credo non avesse chiaro il perchè eravamo andate li e perchè adesso ce ne stavamo andando.
Domani guarderò nei miei armadi - dissi!
Io non butto via niente, ogni cosa contiene il mio vissuto e disfarmene è come voler cancellare parte di me.
Eccomi davanti alla mia ''Storia':
Ma chi sono io?
Perchè reputo sacro tutto il mio percorso di vita?
Nei miei vestiti c'è la festa, la mia gioia di vivere. Ogni abito ha rappresentato una scena del mio "spettacolo".
Le mie mani scivolano sul velluto di una gonna nera, elegante, come tutto del resto, i bottoncini a fianco sono dei piccoli cammei, ricordo la prima volta che l'indossai, era un capodanno, tutto era splendente, la gente era felice nell'attesa.
Ricordo il mio pensiero, mentre passavo davanti lo specchio della sala e lo splendore diventava l'immagine che si ripeteva all'infinito: - Se tutti fossimo cosi, come in questo momento, per sempre, belli e felici! I sorrisi erano veri e i problemi di ognuno sembrava non ci fossero, ma c'erano e tutti erano felici lo stesso. Allora pensai che la felicità è un pensiero, e che sarebbe stato un pensiero anche la tristezza di un altro momento.
Nel velluto di quella gonna ho impresso attimi di serenità che non scivoleranno mai via, neanche se la lavassi mille volte. Il velluto sono io e in quella sera sono stata felice.
Guardo il merletto che sbuca dalla manica di un cappotto, è un po' scucito, lo strappo nella sedia del palco, mi riporta a Mimi' della Bohème, l'amore al suo poeta Rodolfo, i progetti fantastici assieme al pittore Marcello, al musicista squattrinato Schaunard e al filosofo Colline che incantava coi suoi pensieri. Io ero con loro, sognatrice e innamorata.
Lo strappo alla manica ha immortalato il sogno di un momento bellissimo, indaffarata a risolvere, con ognuno dei personaggi, il proprio progetto.
Volevo essere Mimi', dolce e innamorata e anche se mi aspettava la morte, mi sarei portata dietro l'amore di Rodolfo.
Le mie mani scivolano sul velluto di una gonna nera, elegante, come tutto del resto, i bottoncini a fianco sono dei piccoli cammei, ricordo la prima volta che l'indossai, era un capodanno, tutto era splendente, la gente era felice nell'attesa.
Ricordo il mio pensiero, mentre passavo davanti lo specchio della sala e lo splendore diventava l'immagine che si ripeteva all'infinito: - Se tutti fossimo cosi, come in questo momento, per sempre, belli e felici! I sorrisi erano veri e i problemi di ognuno sembrava non ci fossero, ma c'erano e tutti erano felici lo stesso. Allora pensai che la felicità è un pensiero, e che sarebbe stato un pensiero anche la tristezza di un altro momento.
Nel velluto di quella gonna ho impresso attimi di serenità che non scivoleranno mai via, neanche se la lavassi mille volte. Il velluto sono io e in quella sera sono stata felice.
Guardo il merletto che sbuca dalla manica di un cappotto, è un po' scucito, lo strappo nella sedia del palco, mi riporta a Mimi' della Bohème, l'amore al suo poeta Rodolfo, i progetti fantastici assieme al pittore Marcello, al musicista squattrinato Schaunard e al filosofo Colline che incantava coi suoi pensieri. Io ero con loro, sognatrice e innamorata.
Lo strappo alla manica ha immortalato il sogno di un momento bellissimo, indaffarata a risolvere, con ognuno dei personaggi, il proprio progetto.
Volevo essere Mimi', dolce e innamorata e anche se mi aspettava la morte, mi sarei portata dietro l'amore di Rodolfo.
Volevo essere Rodolfo, poeta, sognatore, che nei suoi versi racchiudeva le mappe di un mondo migliore.
Il pennello di Marcello era la mia passione da immortalare su tele di vita piena... e la musica di Schaunard che anch'io sentivo dentro... e i pensieri di Colline, per spiegarmi tutto, anche perchè mi chiedevo perchè.
Ecco, potrei sfilare, ad uno ad uno, tutti gli abiti della mia vita e in ognuno troverei tracce di me, di cosa ho vissuto, di cosa ho cercato e cosa ho trovato o non ho trovato.
Oggi resto con la stessa meraviglia, la stessa gratitudine, lo stesso desiderio di svegliarmi nel mondo migliore.
Il pennello di Marcello era la mia passione da immortalare su tele di vita piena... e la musica di Schaunard che anch'io sentivo dentro... e i pensieri di Colline, per spiegarmi tutto, anche perchè mi chiedevo perchè.
Ecco, potrei sfilare, ad uno ad uno, tutti gli abiti della mia vita e in ognuno troverei tracce di me, di cosa ho vissuto, di cosa ho cercato e cosa ho trovato o non ho trovato.
Oggi resto con la stessa meraviglia, la stessa gratitudine, lo stesso desiderio di svegliarmi nel mondo migliore.
Le delusioni non hanno distrutto i desideri e i sogni perchè ancora mi sveglio con la gioia di vivere il mio giorno e non mi chiedo come sarà.
E se mi accade, come oggi, di rivedermi nei vestiti, ho testimoni loro di aver vissuto veramente.
E se mi accade, come oggi, di rivedermi nei vestiti, ho testimoni loro di aver vissuto veramente.
Spero di aggiungere abiti nuovi, anche se i miei sono sempre attuali e hanno il fascino e l'odore di me.
Ah! ....dimenticavo la mia amica! Dentro la mia storia, sicuramente, troverò qualcosa per lei!
Ah! ....dimenticavo la mia amica! Dentro la mia storia, sicuramente, troverò qualcosa per lei!
Racconto semi-fantastico, con tracce autobiografiche, con qualche eventuale modifica, sto scrivendo in diretta e devo rileggere.
Raggio
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