Scritto da © amun - Mer, 05/02/2014 - 13:20
Leo– Nous aurons des lits pleins d’odeurs legeres, des divans …-
Elio-Ma che stai facendo?-
-- Voglio imparare a memoria questa poesìa di Baudelaire-
-- E perché?-
-- La voglio recitare ad una barista francese là dove lavoro-
-- Te ne sei innamorato?-
-- No, non lo so, voglio solo ringraziarla perché mi allieta il
tempo.Ma che ora si è fatta?-
-- So’ le tre e mezza-
-- Giuda ballerino, è tardi!-
Leo mette a posto il libro e si prepara per andare a lavorare. Quando è
sull’uscio..
-- Ciao, Elio, ci vediamo domani-
-- Ciao, buon lavoro!-
-- Quante volte ti devo dire che il lavoro non è mai buono?!-
Leo esce di casa. Un mini appartamento in sub affitto all’ultimo piano
di un casermone edificato dalla magnanimità della regina madre e
destinato ai neri e ai disgraziati. L’ascensore è capriccioso e funziona
solo con la luna piena. Alla fine non si sa se è peggio essere costretti
a fare le otto rampe di scale o gioire della luna piena nel fortore
dell’ascensore troppo spesso scambiato per vespasiano.
L’importanteè conquistare terra ed entrare nel fiume di detriti della
periferia.Quanto è bello trovarsi nel vivace terzo mondo di Londra a
Pekam.Alla fermata dell’autobus, esposta sulle bancarelle, frutta
esotica e baccalà. Leo sta aspettando l’autobus rosso direzione
centro.
Il centro è asettico. Il baccalà non si vede anche se turisti e clarks lo
sembrano.Leo arriva al bar dove lavora.
-Sei già qua, cima di rapa?- Leo saluta Franco, un ragazzo sfuggito
alla criminalità organizzata di Bari ma fedele al Bari calcio.
-Domani il Bari gioca con la Juventus, il Foggia con chi gioca?-
risponde Franco pavonandosi del fatto che il Bari è in serie A mentre
il Foggia è in C.
-Che me ne frega con chi gioca il Foggia, eppoi, anche se il Bari
vincesse il campionato, sempre cima di rapa rimani-.
Una pacca sulla spalla per smorzare un campanilismo più
interlocutorio che effettivo e …
-Chi c’è del management?-
-Dawn-
-Quell’arpìa di Dawn?-
-Che significa arpìa?-
-Lo vedi che sei una cima di rapa, chiediglielo all’allenatore del Bari!-
-Franco check the toilet- Dawn,la manager, irrompe.
-Yes,Dawn!-Franco esegue mentre Leo va a timbrare.
Franco e Leo lavorano come bus boys. Camminano tutto il tempo alla
ricerca di bicchieri e bottiglie vuote, e fanno assistenza logistica alle
belle bariste. Ogni volta che si incrociano, si scambiano battute, ora
sugli ombelichi delle bariste ora su quanto gli capita lontano dal
lavoro.Il tutto avviene furtivamente, lontano dall’occhio delle
telecamere del bar e nella certezza che i menager non vedano.
-Dove sta la francese?-
-Al bar di sopra-
-Vado a vedere se ha bisogno-
-Sicuro di non essere tu ad avere bisogno?-
-Ecco,siete maligni nel DNA a Bari-
Ridacchiano mentre Leo fa le scale.
-- Hallo,Isabelle!-
-- Hallo, Leo, how are you?-
-- Fine when i see you, mais parlons en francais-
-- Why, we are in London?!-
-- Oui mais je voudrai te reciter une poesie de Baudelaire-
-- Et bien!- Isabelle fa cenno di procedere.
-- La mort des amants. Nous aurons des lits pleins d’odeurs
legeres….-
Il trillo del telefono interrompe l’esposizione ed Isabelle si precipita a
rispondere.E’ Dawn che, avendo seguito la scena sul monitor, invita
Leo a controllare i bagni.
-FuckingArpia!-
-What’sArpia?-
-It’sa bad bird, Dawn is an Arpia!-
Leo va a controllare i bagni con disappunto. Riprende il giro ed
incrocia Franco.
-Beh,aveva bisogno la francese?-
-No,aveva bisogno Dawn-
-E che voleva?-
-Voleva che controllassi i cessi-
-E’ fissata coi cessi!-
-No,quella rompe solo l'anima-
-Ci pensi se il bar fosse stato aperto solo a persone munite di
catetere?-
-No,io invece stavo pensando ad un film tutto ambientato nella fogna.
Raccontare il sabato di due dipendenti delle fogne che, quando le
tubature raggiungevano pressioni insostenibili, dovevano aprire dei
canali di sfogo-
-Che film di merda!-
-Perché la storia del catetere era più bella?-
-Ecco Dawn!-
-Azione!-
I due si dileguano nei locali del bar che diventa sempre più pieno.Alla
prima occasione Leo si reca da Isabelle nel tentativo di recitare la
poesia.
-Nous aurons des lits …-
-Leo,did you check the toilet?- Dawn compare perfida.
-Off course, Dawn!-
-Well,work!-
Leo riprende a girare e a raccogliere i vuoti. Quando appoggia le
bottiglie sul banco, arriva Franco.
-Quella specie di donna ha bisogno di una lezione-
-Lo sai che mi ha negato di fumare una sigaretta?-
-Perché non molliamo tutto e la lasciamo nella merda?-
-Perderemmo i soldi della settimana e le tasse pagate-
-Affanculo ‘ste quattro lire che ci dànno!-
-Se ce ne andiamo, lo sai quanti disperati sono pronti a rimpiazzarci?-
-Lo so, ma solo da domani-
A questo punto del discorso arriva Dawn.
-Hey,you, move!-
Leo le si fa avanti e ..-Fuck Off, Dawn!- e guadagna l’uscita.
Franco tentenna, prima s’accende una sigaretta e poi ..-Check the
toilet,Dawn!-.
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