Scritto da © maria teresa morry - Gio, 23/01/2014 - 12:50
A soli 57 anni è scomparso il regista padovano Carlo Mazzacurati. Inzialmente volevo scrivere di questo in Agorà, poi ho pensato che forse queste mie poche righe sarebbero state meno lette. E quindi le pubblico qua. Vorrei ricordare che MAzzacurati, in quanto regista e documentarista , ha interpretato in maniera profonda il nord-est veneto. Con delicatezza, profondità e passione per la sua terra. Ed anche con un' aria di ironia per dare quel tocco di contemporaneità, a volte tragica,agli eventi che egli narrava. A mio parere il suo film " La lingua del Santo" resta memorabile. Trattasi della storia surreale di due poverazzi padovani , due falliti di circa quarant'anni, che pensano di rubare la lingua di sant' Antonio per chiederne il riscatto, La parte finale del film è commovente, poichè si svolge sul lungo monologo di uno dei protagonisti, in fronte alla laguna di Venezia, dove costui usava andare a riflettere nei momenti di sconforto, quando le difficoltà della vita cittadina lo soffocavano. E' un pezzo di grande sensibilità verso un ambiente così particolare, quale è il mondo silenzioso e semplice della laguna. Guardando la laguna sul fare del tramonto, l'uomo le confida i suoi problemi interiori e parla della laguna come fosse una grande madre accogliente, pronta ad ascoltarlo. Rivedere questo film è il miglior modo per ricordare Mazzacurati.
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