Mi stanno arrubbando la macchina | Prosa e racconti | Antonio Cristoforo Rendola | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Mi stanno arrubbando la macchina

Avevo voglia di contare pecore stanotte! Non riuscivo a dormire né facendo saltare lo steccato a quegli animali lanuti, né ai montoni, né alle capre, né ai conigli, né alle galline! Macché, ero in veglia continua, qualsiasi cosa mi dava fastidio, qualsiasi rumore, anche piccolo m’irritava, figurarsi poi quando ha cominciato a sgocciolare il rubinetto del lavandino in cucina. Quel “tic.toc” mi martellava la testa.   Ho prima cercato di chiuderlo con le mani, poi stretto con la chiave inglese, infine ho proprio chiusa l’acqua di tutta la casa, ma inutilmente, quel maledetto “ruby” continuava a sgocciolare! Così mi sono deciso: ho buttato via coperta e lenzuolo e mi sono messo a “zippare” col telecomando alla ricerca di qualcosa che potesse interessarmi, ma non c’era un solo canale che trasmettesse un programma degno di esser visto quella notte. fatta eccezione per qualche filmetto pornografico (“Le casalingue”), una retrospettiva di Alvaro Vitali (“Pierino”), un vecchio lungometraggio di Di Giammatteo e “Stanlio ed Onlio, allegri legionari”. Detto fatto, il mio smaniare mi aveva portato lontano anche dal televisore fino a trascinarmi alla finestra e aprirla per far entrare un po’ d’aria.
Mi ero appena sistemato, distratto dal brillare sereno di un manto di stelle, quando sento una voce che chiama da sotto e mi fa:
- Capo! Capo è ‘a vostra ‘sta macchina? –
E indica la mia “Cinquecento”.
-Si, è mia.-
- E come sta? E’ in buone condizioni?-
- Neintemeno! Io la tratto come una regina! E’ come nuova!-
L’uomo si mette a girare intorno alla macchina osservandola con molto interesse, poi si porta le mani ai fianchi, poi, dopo averne portata una al mento a modo di pensatore, alza lo sguardo e dice:
-E sì, bella è bella…E’ del cinquantaquattro vero?-
- Si-
- E non si paga manco la tassa…Diciteme ‘na cosa, ma tiene l’allarme?-
-Certo che lo tiene! So’ mica fesso che non ce lo mettevo!-
-E dove lo tiene?-
-Eh, l’elettrauto lo ha messo sotto lo sterzo.-
-Lo stereo lo tenete?-
- E’ certo! E che de nun tenevo ‘o stereo? Stereo con c.d.-
- Ottimo! Allora m’avisseva buttà le chiavi….-
-Ma pecchè, la volete provà? A quest’ora di notte?-
- Non ci sta bisogno. Vi credo sulla parola. Buttatemi le chiavi.-
- Ma che vulite fa’?-
-Oh, bella! M’’a voglio arrubbà!
- Arrubbà? Ma, scusate, voi chi siete?-
- Sono un mariuolo.-
-Ah, ecco, mo si spiega. Ma, scusate, proprio ‘a macchina mia ve avite arrubbà?-
- E pe’ forza! Qua fuori ci sta solo questa, guardate…-
- Overo. Ma, sapete, ‘o garage costa…-
- Allora jamme, m’’e vulite vuttà ‘sti chiave? Sapete faccio prima e non la danneggio, è ‘nu peccato…-
- E’ overo…-
Ci ho pensato un attimo sopra poi ho replicato:
-Scusate, buon uomo…-
-Dicite…-
-Ma voi siete scemo? Ma come io vi votto ‘e chiave pe’ me fa arrubbà ‘a macchina?-
-Allora che faccio? Saglio ‘ncoppo? Poi è peggio no?-
E’ peggio? Il palazzo come sta?-
-E’ aperto.-
- Mannaggia ‘a culonna! ‘O lassano sempre aperto ‘stu palazzo! Io lo dico sempre:”Chiudete il palazzo che salgono i mariuoli.-
-Sante parole! Allora che faccio? Saglio?-
-No,no, nun saglite, ve le butto.-
Impaurito per le conseguenze se fosse salito il mariuolo, mi sono messo a cercare le chiavi della macchina e le ho poi trovate in un tiretto di un comodino. Le ho prese e mi sono affacciato:
-Signore….-
-Prego?-
-Qua stanno le chiavi…- Gli ho buttato le chiavi e il ladro, dopo averle prese a volo, è entrato in auto. Dopo qualche secondo, però, ha rimesso la testa fuori ed ha esclamato:
-Don Coso, ma a che gioco state giocando? Qua lo stereo non c’è.-
- Ah, si. E’ che la sera me lo porto sopra. Sapete cu tutte ‘sti mariuoli in giro…-
- Giusto. Fate una cosa, calatelo col Panariello…-
- Ma vuie overo facite? Io vi calo lo stereo col Panariello per farmelo rubare?-
-Badate che io salgo…-
Ve lo calo subito!-
L’ho calato nel paniere, il mariuolo lo ha preso delicatamente, vi ha data una guardata, poi  è salito in macchina, ha messo in moto e se n’è andato, senza neanche ringraziare.
A questo punto sono andato a telefono per chiamare i carabinieri che, in verità, sono accorsi in pochi minuti.  Intanto si è svegliato tutto il vicinato:
Ma ch’è stato?- A chi hanno acciso? Chi è muorto?-
Chi domandava di qua, chi domandava di là, chi gridava, chi piangeva, chi chiamava:
Neh Peppì…- - Don Aniè…- - Don Ferdinà…-
In conclusione i Carabinieri mi hannno arrestato  per provocazione di schiamazzi notturni. Sob!
 
Un bacione a Gerardina mentre ride...

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