Scritto da © Weasy - Mar, 21/01/2014 - 21:39
Quella tua fragilità
che frammenta gli occhi
ed intorpidisce il respiro
quanto vorrei fosse ancora
la mia d'allora
quando canne e vento
incorniciavano i marosi
e sulla collina osservavo
il tormentoso ondeggiare.
Sarà forse libero arbitrio
o solo quello che deve accadere
ma non posso impedire alle mie mani
di oscurare le finestre
o mettere password invalicabili
a questa vita non mia
ma che è mia più di allora.
E quando mi chiederò
perché è mancato il coraggio
ricordami dei passi lenti ma indenni
che calzarono rossori ed affanni
e del percorso unico
che ognuno porta dentro.
Così non forzerò il tuo respiro
pur simile al mio
fluidifica in un altro cielo
dove risiedono passi
ancora da venire.
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