Scritto da © Max - Lun, 13/01/2014 - 14:34
Nei giorni di cielo coperto
do aria alle stanze,
m’ingegno a fiorire
di nuovo fervore,
scopro la luce d’avorio
d’una rigida scacchiera.
Vuoi che dorma
come di notte, nel silenzio?
Ho l’imbarazzo pietoso
delle lacrime ubbidienti,
sordo agli urli di lei.
In una mattina d’inverno
calpesto i sassi della stazione,
non molto lontano dal buio.
Forse è un soffio di vento,
un risucchio d’aria.
La camera è piena
del biancore del letto,
tutto il resto è nero.
Farò in tempo allora
a rivedere la luna.
do aria alle stanze,
m’ingegno a fiorire
di nuovo fervore,
scopro la luce d’avorio
d’una rigida scacchiera.
Vuoi che dorma
come di notte, nel silenzio?
Ho l’imbarazzo pietoso
delle lacrime ubbidienti,
sordo agli urli di lei.
In una mattina d’inverno
calpesto i sassi della stazione,
non molto lontano dal buio.
Forse è un soffio di vento,
un risucchio d’aria.
La camera è piena
del biancore del letto,
tutto il resto è nero.
Farò in tempo allora
a rivedere la luna.
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