Scritto da © Bruno Amore - Dom, 12/01/2014 - 17:49
Lo sapevo sì, ch'era sposata
l'alcova era lì nel sottoscala
un lampo ed era già tutta spogliata.
L'aspettavo per ore nello scuro
non sapevo mai s'era sicuro e
con la faccia appiccicata al muro
bruciavamo quanto sapevo d'Epicuro.
Lei gagliarda e pure prepotente
amava esser presa nella carne
voleva subito tutto, prontamente
viva emozione, non recita di carme.
Poi passata l'ansia, l'impellenza
abbassava gli occhi, pallida tremante
si abbandonava dolce e pareva senza
quella forza così tanto affascinante.
Un luccichio tra le ciglia lunghe
un sorriso mesto a fil di labbra
guardava fissa tutte quante l'unghie
scuoteva il capo e più non era ebbra.
Svelta com'era venuta se ne andava
avevo sempre il sospetto che piangesse
non me lo disse mai, non raccontava
e mai nessuno che se n'accorgesse.
»
- Blog di Bruno Amore
- 562 letture