Anime verdi, una tempesta.. la civetta

Borbotta la caffettiera
una sciagura penso un rancore antico
d’alluminio andato a male
e in questo non m’aiuta lo sguardo triste
e le frustate alla mimosa
che ho di fronte

Si compie qualcosa- penso ad un presagio-
lascerò le briglie dei fantasmi
lune che vidi salire sul Cristo Re
campane in abito di morto
urlare la brutta sorte
e quelle barche su e giù dove andranno
chi le riporterà sul molo

Altri sono qui invece aggrappati al ficus
come faranno a rientrare in casa
chi gli aprirà la porta del rametto

non può finire qui
aspettate ancora un po’
non durerà a lungo

Oh, il terrore ha gli occhi verdi
povera anima così nuda
si farà male tra i cassonetti
non c’è modo di ripararsi non si vede uno spiraglio
il mare non promette…eppure… eppure…

Borbotta qualcosa una civetta
è lì sul tetto
non si vede niente
ossessiva
bianca
sempre lo stesso grido
nutrirà le uova di certezza:

-Sbatti le ali scuoti il cuore
anche la tempesta ha occhi buoni
viene passa poi ritorna

e non c’è morte nessuna morte
soltanto forza acqua tempo

una girandola di vento
che ruota eternamente