Scritto da © giuseppe pittà - Gio, 17/10/2013 - 16:54
discendo dalla
Luna
stanotte che è notte di
facile Futuro
passo dopo passo sulla
striscia dei fiumi di
Luce
costruisco meccanismi di
pensiero infernale
legando le inciviltà del
tempo al canto della
fine della speranza
e conosco cieli che
compongono altri cieli
e voci di dei che
salvano genti di
altre malformazioni
e cori disperati e tragici che
aprono nuove scene nelle
Macerie
così riesco a morire di
una morte azzurra solo
striata di rosso
come di ferite inferte con
sistema e perfezione
morte che diventa strada di
Resurrezione
opportunità di
rinnovata Salvezza
perché confonde le
destrezze dei guerrieri
nascondendole nel
sudario di una verifica di
Magomerlino
ma ho una lama vera
puntata alla gola
ne vedo il riverbero lucente sul
filo tagliente
mi nego il respiro e
mi sveglio al centro della
teoria prediletta
di una storia che
ha smesso
progetti e programmi
riportandomi nella
polvere delle radiazioni
in balia dei venti scoloriti
quaggiù a
diametro di centralità di
base
nel solco di un canale di
scolo
nelle catene di
un potere a
morbo d’assassinio
dove stanco di
capire
finisco tutti gli aggettivi e
infilo la testa nel
cappio dell’universo
partendo in tutta
fretta
verso la nuova
Fantascienza
Luna
stanotte che è notte di
facile Futuro
passo dopo passo sulla
striscia dei fiumi di
Luce
costruisco meccanismi di
pensiero infernale
legando le inciviltà del
tempo al canto della
fine della speranza
e conosco cieli che
compongono altri cieli
e voci di dei che
salvano genti di
altre malformazioni
e cori disperati e tragici che
aprono nuove scene nelle
Macerie
così riesco a morire di
una morte azzurra solo
striata di rosso
come di ferite inferte con
sistema e perfezione
morte che diventa strada di
Resurrezione
opportunità di
rinnovata Salvezza
perché confonde le
destrezze dei guerrieri
nascondendole nel
sudario di una verifica di
Magomerlino
ma ho una lama vera
puntata alla gola
ne vedo il riverbero lucente sul
filo tagliente
mi nego il respiro e
mi sveglio al centro della
teoria prediletta
di una storia che
ha smesso
progetti e programmi
riportandomi nella
polvere delle radiazioni
in balia dei venti scoloriti
quaggiù a
diametro di centralità di
base
nel solco di un canale di
scolo
nelle catene di
un potere a
morbo d’assassinio
dove stanco di
capire
finisco tutti gli aggettivi e
infilo la testa nel
cappio dell’universo
partendo in tutta
fretta
verso la nuova
Fantascienza
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