Scritto da © ferdigiordano - Ven, 19/03/2010 - 18:50
Il nuoto è una situazione che consente di muoversi nell’acqua con un certo stile e, diciamolo, con tanta presenza di braccia, gambe, mani, piedi, salvagente o altro galleggiante di supporto.
I più scaltri provano anche a camminare sulla stessa, ma, ad oggi, uno solo è riuscito a raccontarlo senza essere per altro creduto, pur facendo discepoli.
Gli stili ufficiali di nuoto sono per la maggior parte ascrivibili ad animali che si muovono sulla terra e precisamente: rana, farfalla, d’orso; uno soltanto è di natura marina intelligente e furbo ed è lo stile del fino.
Vi è poi un ulteriore modello detto stile libero, sorto come scuola poetica nel ‘300 col nome di “stil novo” poi trasformato nel più usato metodo di navigazione in mare aperto e piscine chiuse da Francesco Petrarca con la celeberrima composizione “Chiare e fresche e dolci acque”.
Lo stile libero, in quanto tale, è svincolato da qualsiasi regola ed è quello più praticato dalle barche a remi perché molto in voga. Può avere infinite varianti, ma una sola costante: occorre entrare in acqua. Posto che abbiate deciso di farlo, dovrete tuffarvi a capofitto; se calvi, a caporaso. Lasciatevi trasportare dallo slancio, ma, se incontrate ostacoli, non perdete la testa: o avete sbattuto su di uno scoglio o sulla rotula di un omone che si scoglionerà. Tra i due preferite il primo: almeno con i cozzi potrete affascinare le cozze e portarvele a casa.
Se non vi sentite proprio dei pesci, controllare che non siete in acquario ascendente aragosta, con la prima casa in paguro, in questo caso vi chiamate Bernardo e rimarrete soli come un cane, ancorchè santo.
Per imparare a nuotare, occorre un istruttore di moda e non uno stilista qualsiasi. Non lasciatevi elettrizzare dalla novità: usate un salvagente e non un salvavita. Col primo vi sentirete un po’ polli perché galleggiate, col secondo potrete salvarvi dalla corrente, ma farlo solo mentre affondate.
Ammesso che di vostro già siate galleggianti, è opportuno che, pur non sapendo che pesci prendere, vi facciate indicare almeno quali sono quelli da evitare.
Nella pratica del nuoto è molto importante alternare le bracciate, ma se siete un ricco possidente terriero, alternate la bracciante.
Di norma, non impegna molto finchè si resta in superficie, ma se proprio volete andare a fondo, occorre che impariate anche il nuoto subacqueo. Coloro che lo praticano vengono chiamati sub: normali, se capaci di scendere a profondità decenti e poi risalire; anormali, se vanno oltre e vi restano. In questo caso si dice che sono annegati. I baristi rientrano in questa ultima categoria, stante la loro confidenza con l’annegato al caffè. Se invece è uno spudorato bugiardo, ha negato e basta.
Grazie al nuoto è possibile svolgere competizioni anche nei fiumi, dove si è affermata una multidisciplina: la niagara, al termine della quale occorre fare anche il salto con l’acqua.
In ogni caso ricordate: se state in un mare di guai, nuotare è umano, perseverare è ittico.
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