Scritto da © Antonio Cristof... - Mar, 03/09/2013 - 08:08
… E quando vedo immagini
di quei barconi infami
carichi di povera gente
che compra speranza,
mi tornano in mente
i versi di un’antica canzone…
“Terra straniera quanta malinconia,
quando ci salutammo, non so perché,
tu mi gettasti un bacio e fuggisti via,
eppure adesso, te lo confesso,
non penso a te ...”
tu mi gettasti un bacio e fuggisti via,
eppure adesso, te lo confesso,
non penso a te ...”
Non pensano più a nulla i poveretti,
né alle persone che non vedranno più,
né alle loro case, né alle loro cose
a testimonianze delle quali han con sé
stinte “mappatelle.”
“Non li ricordo più quegli occhi belli
pieni di luce calda ed infinita...
Mi son dimenticato i tuoi capelli
e la boccuccia ch'era la mia vita.”
pieni di luce calda ed infinita...
Mi son dimenticato i tuoi capelli
e la boccuccia ch'era la mia vita.”
Han lasciato le loro donne
ad attenderli su uno scoglio
guardando il mare, scrigno
dei loro sentimenti.
“Ma sogno notte e dì la mia casetta,
la mia vecchietta che sempre aspetta...
L'amore del paese e della mamma
è una gran fiamma che brucia il cuor!”
la mia vecchietta che sempre aspetta...
L'amore del paese e della mamma
è una gran fiamma che brucia il cuor!”
Donne rese dure dalle guerre,
dagli stupri, dalla morte intorno.
“Questa tristezza, questa nostalgia
sono il ricordo dell'Italia mia!”
sono il ricordo dell'Italia mia!”
Donne come le nostre,
quando i loro uomini emigravano
portandosi dietro un pugno della loro terra.
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- Blog di Antonio Cristoforo Rendola
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