Scritto da © gatto - Lun, 19/08/2013 - 16:51
S'inazzurrano le tegole
dell'anima, attimi di vetro
cattedrale. Il destino della
sorgente ci attende e tu,
Libera, spargi sul letto
la fragola e l'odore genetico
del tuo sesso. Non
chiedermi nulla, Libera,
mentre facciamo l'amore
ad azzerarci nella natura
fiorevole delle cose.
Per poi riemergere, Libera,
uscire allo scoperto nelle
strade, fino alla portineria,
dove ridesti come una donna,
quando arrivò del figlio
la lettera e cantò il coro
delle vergini.
S'inazzurra la vita, Libera,
nei percorsi fedeli oltre
la chiave della nebbia
e il grano dei tuoi capelli.
Guarda le mie mani:
hanno separato la terra
dai cereali e tutto accade
nel compito terreno
di amarti fino ad estenuarmi,
non chiedermi dove sia
salvezza, Libera,
poi ti svelerò di platino
freddo il mio segreto.
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