Se avverti astenia
con stipsi e dispepsia,
a parte l'ipocondria,
hai certo un'epatopatia
e necessita un'ecografia.
Vedo un fegato brillante
di qualità scadente,
presenta steatosi,
retaggio degli obesi e
condanna dei golosi,
e con un parenchima grasso
ti conviene andare a spasso
per scongiurar con il movimento
una falsa partenza
per insulino resistenza.
Si chiama steatoepatite,
subdola patologia
che il fegato ti mina e,
senza bere vino,
ti ritrovi la fibrosi
con l'aspetto tissutale
ancor più evidente
per noduli di rigenerazione
senza più demarcazione
del profilo epatico.
L'insulto alla fibrosi
che genera la cirrosi
nasce da uno screzio di proteine
e, tra endotelina e angiotensina,
ci si mettono le citochine
che stimolano le stellate
a produrre la prolina
con deposito di collagene.
Si chiudono le finestre vasali,
aumentano le resistenze portali
ma senza più spazi vitali
il sangue inverte il suo corso
e per collaterali percorsi
raggiunge il sistemico flusso.
Non più deaminato,
con il carico ammoniacale
non depurato,
obnubila il neurone
sulla scala dell'incoscienza,
inversa a quella della conoscenza,
tanto da farti apparir
dapprima come un deficiente
ma poi diventi un incosciente
e di grado in grado,
passando per quattro stadi,
dalla confusione mentale
al torpore al sopore
arrivi a un respiro nauseabondo
ma sei in coma profondo.
Questa buia encefalopatia
nasce da uno screzio
tra valina e tiroxina
con un eccesso di glutamina,
sempre in tema di proteine,
secrete dall'epatocita
nello spazio di Disse,
a partir dall'albumina
per l'omeostasi vitale
in virtù dell'equilibrio osmotico
dalla pressione oncotica.
Risalendo alle origini,
la fucina epatica si sviluppa
da una sacca aneurismatica
dell'intestino primitivo e
presenta struttura spugnosa
grazie ad un'impalcatura fibrosa
dai rami della glissoniana,
corazza in ferratura
che dà al fegato
una solida architettura,
dove ad arte si intercalano
lamine cellulari
e lacune vascolari
a formare l'unità lobulare,
piramidi esagonali che
tra lor si giustappongono
a delimitar gli spazi portali.
In questi veri crocevia,
zone di passaggio,
decorrono fluidi vitali
di variopinto miraggio,
dal vivo rossastro
allo spento bluastro
al giallo verdastro,
e da qui parte, ahimè,
l'aggressione fibrotica
se vien meno la limitante,
filiera di epatociti
a presidio della struttura,
che trasforma un'epatopatia
in una grave patologia.
Allora con l'albumina che scende,
l'ammonio che sale
e la bile che aumenta,
trasuda liquido ascitico
per squilibrio osmotico,
indi c'è il rischio emorragico
di poi il quadro encefalopatico
ed infin il giallo itterico
completa il panorama tipico
di una malattia indecente
che ti deturpa il fisico
e ti debilita la mente.
Questo strano percorso
mi è venuto addirittura in versi
perché lo conosco a menadito
dopo esser rinsavito
dalla follie epatiche...
“nel rinvenir alla vita
mi diagnosticai una falla
che tra pensieri folli
la mente mi spegnea”...
grazie alle ispirate fantasie
di una Musa epatologa.
- Blog di Francesco Andrea Maiello
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